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Uscire dall’euro e tornare alle valute nazionali, al via il dibattito in Francia
sabato 26 ottobre 2013, di
Il dibattito sulla possibilità di uscire dall’euro in Francia non sembra essere più un tabù, ma nemmeno il vessillo populista sbandierato dai partiti antieuropei, che nel Paese transalpino hanno trovato un’ottima interprete nella leader del Front National di estrema destra Marine Le Pen.
L’Unione Europea è minacciata dall’euro
A lanciare il sasso, stavolta, è un prestigioso accademico franco-lussemburghese, François Heisbourg, presidente dell’International Institute for Strategic Studies, che difficilmente potremmo definire euroscettico o eurofobo. Lo stesso autore, infatti, intervistato da Le Figaro lo scorso 24 ottobre afferma di essere stato a favore dell’euro vent’anni fa. Tuttavia, nel suo saggio dall’esplicito titolo "La Fin du Rêve Européen" (La fine del sogno europeo) non esita a descrivere la moneta unica come un vero e proprio cancro che sta danneggiando l’Unione Europea.
Come si può leggere nella nota introduttiva dell’editore, l’accademico sostiene che la sicurezza, la prosperità e i valori democratici che hanno portato alla nascita dell’Ue sono ormai compromessi, mettendo così in discussione la stessa ragion d’essere dell’Unione europea. Eppure, la fine della Ue sarebbe un disastro da evitare, in assenza di alternative accettabili. E quindi, per scongiurare questo rischio, si chiede:
Non è il momento di mettere da parte la sfortunata avventura del lancio anticipato dell’euro?
Uscire dall’euro per salvare l’Unione Europea
Infatti, dagli spezzoni del libro riportati da un articolo di Ambrose Evans-Pritchard pubblicato sul sito del quotidiano inglese Telegraph leggiamo:
Il sogno si è trasformato incubo. Dobbiamo affrontare la realtà che la stessa Unione europea è minacciata dall’euro. Gli attuali sforzi per salvarlo stanno mettendo ulteriormente in pericolo l’Unione.
Necessaria un’Europa Federale
Inoltre, l’attuale impossibilità di un’Europa federale in grado di sostenere l’euro (come succede in America per il dollaro) renderebbe inutile anche qualsiasi eventuale ammorbidimento delle attuali politiche di austerità: il problema è proprio l’euro, e il suo essere una moneta federale in un’Europa che federale non è. Quindi, solamente nel futuro i leader europei dovrebbero rilanciare l’euro, ma non senza aver prima stabilito le necessarie basi federaliste in grado di sostenere gli oneri che una moneta unica comporta.
La crisi dell’asse franco-tedesco
Un libro che ha suscitato un intenso dibattito, e che sottolinea anche il difficile periodo che sta attraversando l’asse franco-tedesco. Non mancano infatti critiche alle politiche di riduzione del debito portate avanti dalla Germania e che, secondo Heisbourg, stanno danneggiando i Paesi dell’Europa meridionale, con esplicito riferimento anche all’Italia.
L’Ue a rischio come l’Unione Sovietica
La soluzione paventata dal professor François Heisbourg è semplice quanto radicale: uscire dall’euro e tornare alle valute nazionali. Il perdurare della situazione attuale, infatti, secondo lui porterebbe a una disgregazione incontrollata della moneta unica europea con tutte le sue drammatiche conseguenze. Il paragone invocato dall’accademico è di quelli in grado di generare inquietudini: il repentino disfacimento dell’Unione Sovietica.