Unicredit: 2.400 esuberi e 1.470 assunzioni. Ecco il piano industriale 2014-2018

Via libera all’accordo tra Unicredit e i sindacati in vista del nuovo piano industriale 2014-2018. La Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) ha comunicato che ci saranno 2.400 uscite e 800 nuove assunzioni (che in totale saranno in realtà 1.470 con la stabilizzazione dei 670 posti).

In un comunicato i dettagli dell’accordo:

"I sindacati sono riusciti a ottenere da parte dell’azienda l’impegno a creare nuova occupazione, con la garanzia di assunzione per 800 giovani e la stabilizzazione di altri 670, il riconoscimento straordinario del premio aziendale per tutti i lavoratori, nonostante i risultati di bilancio fortemente negativi, e infine a condividere forme di incentivi equi e innovativi anche per i 2.400 pensionamenti previsti entro il 2018, in una prima fase volontari".

Questa intesa è relativa solo alla prima fase di esuberi, mentre per gli altri 2.700 esuberi della seconda fase è prevista una discussione successiva (seconda metà del 2015).

L’accordo è condiviso e provoca soddisfazione sia da parte dell’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, per cui l’intesa rappresenta un traguardo importante, a livello economico ed occupazionale, affinché la banca possa svolgere il ruolo di motore per la crescita, sia da parte degli stessi sindacati. La segretaria nazionale Uilca, Mariangela Verga, ha sottolineato il successo di

"un modello di relazioni sindacali evoluto e partecipativo, nonché degli strumenti messi a disposizione dalle Parti nel settore come il Fondo di solidarietà ed il Fondo per l’occupazione, senza i quali il risultato raggiunto non sarebbe stato possibile".

L’accordo in dettagli

Quali sono i dettagli principali nell’accordo tra sindacati ed Unicredit?

• Come verranno gestite le uscite?
  – esodo volontario e incentivato per il personale che matura il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2018, con incentivo da 6 a 13 mensilità diverso in ragione dell’età;
  – facoltà per coloro che sono prossimi alla pensione di aderire al piano e di sospendere, o ridurre volontariamente, l’orario di lavoro, beneficiando delle coperture della parte ordinaria del Fondo di Solidarietà e optando tra: sospensione totale per la durata di 12 mesi (la copertura dell’assegno sarà circa il 42% dello stipendio netto); part time verticale con la riduzione di un giorno alla settimana (copertura pari al 96% dello stipendio netto); part time orizzontale di 25 ore, solo la mattina (copertura dell’89% dello stipendio netto);
• Cosa succede nell’ambito assunzioni? Le assunzioni prevedono: la stabilizzazione di 670 apprendisti e l’assunzione di 800 giovani nel corso del prossimo biennio. A ciò si aggiunge il riconoscimento di una sorta di indennità tantum da erogare ai lavoratori del valore medio di 840 euro (incrementati fino a 1140 nel caso di versamento sul conto welfare).

Inoltre sono previsti una serie di interventi ad hoc per il contenimento dei costi, ad esempio:

• smaltimento totale delle ferie arretrate in due step: fruizione del 50% entro il 2015 e del restante 50% entro il 2016;
• fruizione entro l’anno di maturazione della "banca delle ore" accumulata e azzeramento dei residui;
• divieto per i pensionati di avere rapporti di consulenza con le società del Gruppo;
• abolizione dei premi di fedeltà dal 1 luglio, ma con la previsione di un versamento a scaglioni per tutti coloro che hanno maturato dei ratei attualizzati tramite un esborso da parte della società di circa 100 milioni di euro per il premio dei 35 anni, cifra a cui andranno aggiunti altri 130 milioni per i ratei dell’ulteriore premio di fedeltà dei 25 anni.

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