Home > Altro > Archivio > USD/JPY e EUR/CHF sotto stretta osservazione
USD/JPY e EUR/CHF sotto stretta osservazione
domenica 5 febbraio 2012, di
Nello sgomento della Banca del Giappone, lo yen sta raggiungendo in questi giorni i picchi più alti nel suo cambio con il dollaro, nonostante alcuni mesi fa la banca centrale sia intevenuta per indebolire la valuta.
Allo stesso tempo, la Banca Nazionale Svizzera è sulla difesa, dal momento che il franco sta velocemente raggiungendo l’indice imposto dalla banca centrale per il suo cambio con l’euro.
A questo punto ci si domanda se la BDG e la BNS riusciranno a indebolire le loro divise e riuscire ancora una volta a proteggere le esportazioni dei loro paesi.
USD/JPY
Il cambio dello yen con il dollaro è l’unità di misura che la Banca del Giappone utilizza per misurare la forza della valuta nazionale. Ebbene, il cambio è caduto di circa 200 pip nel giro di una settimana. Un comportamento piuttosto strano per questa coppia, che ora si trova sotto il livello dei 76.50, il più alto dall’ottobre 2011.
Alcuni, però, pensano che lo yen non sia ancora ultravalutato, nonostante stia raggiungeno il massimo storico di 75.57. Alcune previsioni sostengono che lo yen continuerà a salire e che il cambio raggiungera il livello di 73.00 entro il trimestre.
Non dobbiamo dimenticare che le autorità giapponesi hanno accumulato una certa frustrazione nel vedere lo yen in salita. Il Ministro della Finanza Azumi non ha potuto tirarsi indietro dal rilasciare alcune dichiarazioni negli ultimi giorni. Ha tentato di dossolvere la paura dei compratori assicurando che il Giappone intraprenderà delle misure decisive in merito alla volatilità dello yen e ai movimenti speculativi nel mercato del forex. Ma le dichiarazioni non hanno fatto registrare effetti sui mercati.
Probabilmente il Giappone dovrà mostrare nei giorni a venire un atteggiamento più deciso che non rilasciare semplici dichiarazioni. Potrebbe anche profilarsi la necessità di un intervento di mercato diretto da parte della Banca centrale.
EUR/CHF
La Banca Nazionale Svizzera sta subendo pressioni simili alla banca centrale giapponese. Uno sguardo veloce al grafico del cambio EUR/CHF rivela che la coppia va avvicinandosi perisolosamente verso la soglia di 1.2000 - il tetto che la la banca centrale svizzera aveva preventivamente stabilito per il cambio.
Sarà molto difficile per gli speculatori al ribasso far scendere il prezzo del cambio al di sotto di 1.2000. La BNS ha fatto sapere che i suoi sforzi sono volti proprio a mantenere inalterato il livello.
In aggiunta, la BNS ha il sostegno di altri paesi. I leader che recentemente si sono incontrati nell’ambito del World Economic Forum hanno espresso la loro fiducia nella capacità della BNS di mantenere inalterato il tetto massimo stabilito.
Per ora, la BNS ha due diverse possibilità. La prima è di difendere il livello massimo di 1.2000 vendendo a grandi dosi il franco svizzero contro l’euro, come l’ultima volta. L’altra opzione è, invece, di alzare il livello a 1.2500, come hanno previsto alcuni analisti. In questo modo, potrebbero fare pressione sui mercati per fare in modo che lascino perdere i loro short EUR/CHF senza necessariamente spendere una grande somma di denaro.
Dal momento che sia la coppia USD/JPY che EUR/CHF si avvicinano a livelli di criticità, è necessario spendere qualche consiglio di cautela. Bisogna sapere che durante l’intervento della banca centrale il prezzo puà alzarsi di circa il 5% in pochi secondi. Sarebbe anche bene conoscere lo "scivolamento" - termine che i trader utilizzando per indicare il fallimento di un broker nell’eseguire un ordine al prezzo desiderato.
In defintiva, è bene essere attenti agli interventi per la sicurezza dei propri trade. Se si sta pianificando di giocare proprio su queste coppie, bisognerà contare molto sulla sorte favorevole!
Tradotto da Raffaele Guerra per Forexinfo.it - Fonte: Piponomics

