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Tares, ecco come ottenere riduzioni, esenzioni e agevolazioni

martedì 29 ottobre 2013, di Valentina Brazioli

In materia di Tares, i Comuni potranno concedere riduzioni ed esenzioni per le famiglie a basso reddito. Finalmente una buona notizia per gli italiani, sempre più confusi sull’ammontare dell’esborso previsto dalle nuove tasse su abitazioni e rifiuti. L’articolo 5 del decreto Imu prevede infatti che i Comuni tengano conto del reddito e della capacità contributiva delle famiglie, facendo anche ricorso all’indicatore della situazione economica equivalente (Isee), per concedere riduzioni ed agevolazioni in materia di Tares.

Tares, aumenti medi 23,5%

Un’indicazione importante, quindi, anche alle luce delle numerose denunce sull’aggravio previsto dall’arrivo della nuova Tares, che quest’anno sostituirà Tarsu e Tia. Tra i primi a denunciare gli aumenti la Uil che, con le proiezioni effettuate dal suo Servizio Politiche Territoriali sui capoluoghi di provincia, ha stimato un aumento medio di circa 66 euro a famiglia (+23,5% in più rispetto allo scorso anno).

Tares, stangata per famiglie numerose e attività commerciali

Da più parti, infatti, la Tares viene indicata come portatrice di pesanti conseguenze per le famiglie più numerose e per molte attività commerciali, con evidente riferimento all’ex Tarsu, considerata più equa. Con il decreto Imu, quindi, si anticipa al 2013 una possibilità già contenuta nella bozza di legge di stabilità (alla voce Tari e Tasi), consentendo così misure di favore nei confronti delle famiglie meno abbienti.

La copertura finanziaria

Entrando nello specifico, le agevolazioni potranno essere concesse a spese del Comune, ma la copertura finanziaria non potrà superare il limite massimo del 7% del costo complessivo del servizio. Altre spese non coperte, eventualmente anche per riduzioni tariffarie ed esenzioni Tares differenti da quelle già previste dalla legge, andranno finanziate attraverso la fiscalità generale degli enti.

Altri tipi di agevolazioni

Ad esempio, potrebbe essere riconosciuto un trattamento agevolato in presunzione di una minore capacità di produzione dei rifiuti. A questo tipo di riduzioni viene però fissato un tetto massimo del 30% ed è previsto nei seguenti casi:

  • abitazioni con unico occupante;
  • abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo;
  • locali e aree scoperte adibiti a uso stagionale;
  • abitazioni occupate da soggetti che risiedono o hanno la dimora, per più di 6 mesi all’anno, all’estero;
  • fabbricati rurali a uso abitativo.

Sconti Tares per compostaggio

Tutt’altro tipo di sconto, invece, è quello delle tariffe Tares per i cittadini o piccole comunità che effettuano il compostaggio in loco dei rifiuti prodotti. A stabilirlo è la bozza del ddl dal titolo “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali". Lo sconto, come si può leggere nella relazione illustrativa, può arrivare al 50% della quota della tariffa rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione. Un dispositivo atto quindi a incentivare lo strumento del compostaggio, dividendolo in trattamento di rifiuti organici effettuato da una singola utenza (autocompostaggio) o da più utenze (compostaggio di comunità).

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