Home > Altro > Archivio > Roubini: niente panico ancora su tetto del debito. Dollaro, porto sicuro

Roubini: niente panico ancora su tetto del debito. Dollaro, porto sicuro

martedì 15 gennaio 2013, di Erika Di Dio

Nella sua ultima intervista, il professore ed economista americano Nouriel Roubini ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno ancora poco da temere, nonostante gli attuali negoziati sul bilancio e l’incombente questione sul tetto del debito. "In termini assoluti, gli Stati Uniti hanno significativi problemi fiscali, di crescita e di disoccupazione", ha detto durante una conferenza per Reuters lo scorso lunedì, "Ma paradossalmente, se non si raggiunge un accordo sul tetto del debito entro Marzo e ci becchiamo un altro downgrade, i rendimenti inizieranno a cadere, non andranno a salire. In tutti gli altri paesi, quando si ottiene un downgrade, i rendimenti salgono, negli Stati Uniti succede l’opposto".

Innalzare il tetto del debito?

Il presidente Obama, lunedì scorso, ha respinto qualsiasi negoziato con i Repubblicani sulla questione dell’innalzamento del limite di indebitamento degli Stati Uniti. Il segretario al Tesoro Timothy Geithner ha detto che si raggiungerà il tetto del debito tra la metà di Febbraio e gli inizi di Marzo a meno che il Congresso non farà qualcosa per innalzarlo.

Se non si raggiungerà un accordo sull’innalzamento del tetto del debito, secondo gli economisti, gli Stati Uniti si troveranno di fronte alla prospettiva di un default sui propri prestiti, di un declassamento sul proprio rating e una recessione double dip.

Ma Roubini, professore di economia presso la New York University’s Stern School of Business, ha affermato che, anche se questo accadrà, i rischi di coda dell’economia globale farebbero sì che gli investitori si riverserebbero ancora sui buoni del Tesoro e sul dollaro.

"Abbiamo una crescita bassa, bassa inflazione sotto il target, fondi federali pari a zero. Nel 2015, promuoveremo il QE3 (terzo round di "alleggerimento quantitativo"), forse anche il QE4", ha dichiarato il professore, "ogni volta che c’è un’avversione al rischio globale, la gente si rifugia nel dollaro e nei buoni del Tesoro. Al culmine della crisi, il dollaro ha subito un rally perché è il più sicuro".

Il pericolo dei bond vigilantes

Roubini ha poi messo in guardia sul pericolo dei "bond vigilantes" , investitori del mercato obbligazionario che protestano contro le politiche monetarie o fiscali da essi ritenute inflazionistiche, attraverso la vendita di obbligazioni, movimento che porta ad un incremento dei rendimenti.

"Alla fine si renderanno conto che i nostri debiti sono insostenibili, accanto a quelli dell’Europa, del Giappone, e dei mercati emergenti. Alla fine, se non riusciremo a risolvere i nostri problemi, se ancora avremo questo sistema politico disfunzionale, allora i bond vigilantes si sveglieranno, ma non ancora".

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: CNBC

Portfolio

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.