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Roubini a Davos: i problemi dell’Eurozona che non sono stati risolti

mercoledì 30 gennaio 2013, di Erika Di Dio

Parlando con i giornalisti della Cnn a Davos, l’economista Nouriel Roubini ha ribadito i maggiori rischi per l’economia globale: i problemi fiscali degli Stati Uniti, la crisi del debito sovrano in Europa, un potenziale “atterraggio duro” per la Cina e i rischi geopolitici in Medio Oriente. L’economista ha sostenuto che c’è la necessità che si materializzi il peggiore scenario per un impatto significativo sulla crescita globale:

L’andamento nella direzione sbagliata della combinazione di tutti i seguenti fattori, che non necessariamente devono diventare virulenti, se si verificherà un incremento del drenaggio fiscale e i problemi nelle zone europee peggioreranno, se l’atterraggio della Cina risulterà difficoltoso e se cresceranno ancora le tensioni tra Israele e Iran, si avvicinerà la possibilità di una guerra. Se il tentativo di negoziazione e le sanzioni falliranno, allora Israele inizierà a parlare di guerra: la paura salirà e tutto ciò avrà conseguenze negative per l’economia globale.

Per quanto riguarda l’instabilità in Medio Oriente, portata alla ribalta in queste settimane con le elezioni in Israele e gli ultimi avvenimenti in Nord Africa, Nouriel sottolinea multipli punti di pressione per i mercati globali:

L’instabilità in Medio Oriente è un problema: e l’instabilità non sono solo le tensioni tra Isreaele ed Iran, che se diventassero violente, potrebbero far impennare i prezzi del petrolio a livello mondiale per il doppio del livello attuale e far ricadere l’economia globale in recessione. Se si guarda al Medio Oriente, dal Maghreb, all’Algeria, all’Afghanistan, al Pakistan, c’è tensione geopolitica che potrebbe avere conseguenze economiche.

Egli osserva anche le tensioni geopolitiche in Asia, dispute territoriali “tra Cina, Giappone, Corea, Indonesia, Vietnam, India”, che hanno già influenzato negativamente il commercio regionale e gli IDE (investimenti diretti all’estero).

I problemi fondamentali dell’Eurozona

Anche se ammette una riduzione del rischio di coda nella zona euro, Nouriel sostiene che i problemi fondamentali in Europa non sono stati affrontati.

Il rischio di coda di qualcosa di disordinato nell’Eurozona, come un Grexit o l’Italia e la Spagna che perdono accesso al mercato, tutti grandi rischi a metà dello scorso anno, sono stati sostanzialmente ridotti perché è stato annunciato questo nuovo programma di acquisto di bond, l’OMT, ossia un altro mezzo trilione di euro per le banche e il debito sovrano, perché si parla di un’unione bancaria e fiscale e perché adesso la Germania ha parlato in termini più costruttivi della periferia della zona euro. Ma se si guarda ai problema fondamentali della zona euro:

1) l’assenza di crescita economica e la continua recessione, la bassa crescita potenziale a causa della demografia e della mancanza di riforme:

2) la sostenibilità del debito, ufficiale e privato, che è troppo alta;

3) la mancanza e la perdita della competitività, e un ampio disavanzo esterno che il settore privato non vuole finanziare.

Questi problemi fondamentali dell’Eurozona non sono stati risolti; probabilmente qualcuno di essi è stato eliminato, ma quelli principali della crescita, della competitività e della sostenibilità non sono stati risolti.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Ecomonitor

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