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Roma, Atac senza fideiussioni: se non trova 12 milioni rischia la revoca della gestione

martedì 17 aprile 2018, di Alessandro Cipolla

Non sembrerebbe esserci pace per l’Atac. Dopo i rischi legati a un possibile fallimento, per la concessionaria del trasporto pubblico a Roma ora si paventa anche la possibilità di vedere revocato il proprio mandato di gestione.

Il Ministero dei Trasporti ha infatti intimato all’Atac di presentare entro il 30 maggio delle fideiussioni bancarie per un importo totale di 12 milioni a garanzia dell’assicurazione dei propri mezzi in circolazione. Se ciò non dovesse avvenire, l’azienda potrebbe non ottenere l’idoneità finanziaria per essere iscritta presso il Registro Elettronico Nazionale.

Atac e le fideiussioni mancanti

Si fa sempre più critica la situazione dell’Atac. Visti gli atavici problemi di bilancio, la concessionaria infatti è al momento al centro di una procedura di concordato preventivo presso il Tribunale Fallimentare di Roma.

Questa procedura di concordato starebbe mettendo in difficoltà l’azienda nei confronti della compagnia Assicurazioni di Roma: mentre prima bastavano degli strumenti finanziari che attestavano una corresponsione economica che veniva poi saldata in seguito, adesso invece servono delle specifiche garanzie.

Per la copertura assicurativa dei mezzi in circolazione, quella precedente è scaduta lo scorso 31 marzo, Atac quindi dovrà presentare entro il 30 maggio delle fideiussioni pari a 12 milioni. Se questo non dovesse avvenire, la concessionaria non avrebbe le carte in regola per potersi iscrivere al Registro Elettronico Nazionale.

Senza l’iscrizione al Registro, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha già fatto sapere che non ci sarebbe altra soluzione alla revoca della gestione dei trasporti pubblici nella capitale.

Le rassicurazioni da parte del Campidoglio

In questo nuovo marasma, Atac ha fatto sapere che tutto sarebbe “un adempimento previsto dalla legge al quale l’azienda sta ottemperando, d’intesa con Roma Capitale”. Una situazione che però ha messo in allarme l’opposizione in Campidoglio, che ha chiesto alla maggioranza di riferire in Aula sula vicenda.

Il pericolo più grande sarebbe quello di una possibile interruzione del servizio pubblico. Una eventualità questa che però è stata smentita da più fonti, con anche il Ministero dei Trasporti che ha bollato come immotivato “qualsiasi allarme di interruzione di servizio”.

A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato anche l’amministrazione comunale, con l’assessore ai Trasporti Linda Meleo che ha voluto rassicurare i romani come “questa vicenda non avrà nessun impatto sul concordato. Il servizio di bus e metro andrà avanti, Atac non fallirà”.

Altri esponenti capitolini del Movimento 5 Stelle hanno parlato di un allarmismo ingiustificato, con la procedura per rilanciare l’azienda che starebbe andando avanti come previsto.

Prese di posizioni politiche a parte, rimane un mese e mezzo all’Atac per presentare le fideiussioni altrimenti potrebbe presentarsi una nuova grana per la concessionaria del trasporto pubblico della capitale.

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