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Rivolte e proteste in tutto il mondo. Nomura: investitori, attenzione a questi paesi
giovedì 27 giugno 2013, di
Rivolte, proteste e tafferugli scoppiano nelle strade di tutto il mondo. Dal Brasile alla Turchia, dalla Francia alla Cina, oggi la situazione sociale sembra sempre più tesa e, in una nota, Nomura avvisa i propri clienti: nel breve e medio periodo, le tensioni sociali potrebbero avere effetto anche sui mercati. Investitori, tenetevi forte.
Gli investitori dovrebbero seguire gli sviluppi delle vicende negli undici paesi identificati, con un occhio sui possibili effetti di market mover che le sommosse sociali potrebbero avere. Alastair Newton, Nomura
Le rivolte scoppiano in tutto il mondo
La ricerca Nomura sopraggiunge dopo il buco nell’acqua fatto dal governo Brasiliano nel tentativo di placare i disordini civili; quasi due settimane di proteste con i cittadini riversati nelle strade chiedendo la fine della corruzione e sfogando la rabbia contro i miliardi spesi per i mondiali di calcio, anziché in investimenti necessari e servizi ai cittadini più poveri.
Giovedì, in Cile, oltre centomila persone si sono unite in una protesta per la riforma dell’istruzione e per una più equa distribuzione della ricchezza. Contro il governo, mercoledì le strade del Paraguay si sono riempite.
Nell’Africa del Nord, la "Primavera araba" del 2011 ha portato ad una pace instabile e ad una nuova leadership in Egitto. Tuttavia, appena un anno dopo l’insediamento del nuovo governo la rabbia popolare è tornata ad esplodere.
I paesi a rischio secondo Nomura
Secondo la ricerca Nomura, i paesi a rischio e che gli investitori dovrebbero tenere sotto controllo sono:
- Argentina
- Cina
- Egitto
- India
- Indonesia
- Malesia
- Russia
- Sud Africa
- Venezuela
- Thailandia
Allo stato attuale, spiega Nigel Rendell, advisor per Medley Global Advisors, tutti questi paesi presentano elementi di instabilità politica e sono potenzialmente soggetti a rivolte popolari.
In modo particolare, guardando a ciò che sta accadendo in Turchia e in Brasile, dove la rabbia delle persone è andata aumentando contro i governi che non sono stati in grado di mantenere le promesse fatte. Non c’è aria di rivoluzione, ma di forte dissenso. Laddove le persone percepiscono che il governo non sta lavorando per loro, la tentazione di rivolta è sempre più forte. Nigel Rendell, advisor per Medley Global Advisors
L’undicesimo paese?
L’undicesimo paese identificato dalla ricerca Nomura è, per la sorpresa di qualcuno, proprio la Francia, un potenziale candidato alle rivolte sociali perché, in particolare nel futuro prossimo "le riforme sul sistema pensionistico e quelle sul mercato del lavoro potrebbero sollevare un forte malcontento sociale".
Michael Hewson, analista senior CMC Markets non si dice sorpreso di trovare la Francia nella lista Nomura:
Credo che non sorprenda nessuno che in periodo di riforme la popolazione Francese potrebbe ribellarsi e protestare contro i cambiamenti. La Francia ha una lunga storia di presidi e barricate e se qualcosa non gli piace, i francesi non sono certo timidi nel farlo sapere al mondo. Michael Hewson, CMC Markets
Rimane tuttavia vaga la ricerca Nomura sugli eventuali aspetti temporali di questi "potenziali rischi" e specifica allo stesso tempo che la lista potrebbe non essere esaustiva o, comunque, non definitiva.
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