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Rinnovo patente di guida, in arrivo nuove regole per le visite mediche
venerdì 25 luglio 2014, di
Rinnovo patente di guida: non solo una mera prassi, o almeno non più, stando alle novità contenute nel disegno di legge delega per la riforma del Codice della strada. Il testo, votato lo scorso martedì dalla commissione Trasporti della Camera dei Deputati, è pronto a recepire tutta una serie di possibili modifiche, e difficilmente entrerà in pieno vigore prima del 2016. In ogni caso, è già pronto per rendere effettivi i principi introdotti dalla legge di riforma 120/2010, al momento non ancora attuati.
Il ruolo del Ministero della Salute e le nuove visite mediche
In particolare, la delega affida al Ministero della Salute il compito di adottare le linee guida in materia di accertamento dei requisiti psicofisici dei guidatori. Già con la riforma del 2010, infatti, si erano richieste regole più precise per le Commissioni mediche locali (che svolgono gli accertamenti insieme ai medici monocratici). In ogni caso, è previsto che le visite non potranno più essere effettuate dai medici in quiescenza. In generale, tra le novità in arrivo dovrebbe esserci la messa in essere dell’obbligo di procurarsi un certificato che attesti il non abuso di alcol e droghe da parte del patentato; un principio che quattro anni fa doveva entrare in vigore per tutti i primi rilasci di patente, nonché per i rinnovi relativi agli autisti professionisti. Un’imposizione, tuttavia, che non ha trovato piena realizzazione in virtù dei costosi esami di laboratorio necessari per l’ottenimento di questo particolare tipo di certificato.
Il nodo dei guidatori ultraottantenni
Tra gli aspetti più delicati, anche in virtù di alcuni fatti di cronaca, la stretta prevista per i conducenti ultraottantenni. La legge 120/2010, infatti, ne aveva disposto il rinnovo ordinario a cadenza biennale (prima di allora era triennale) imponendo la visita presso le commissioni mediche locali. Il sovraccarico di queste strutture, tuttavia, ha portato a un progressivo allentamento delle regole, tornando , di fatto, alla semplice visita presso il medico monocratico. Se il testo della delega fosse attuato così com’è, invece, la patente per gli over 80 durerebbe solo un anno; chi volesse conservare la durata biennale dovrebbe limitarsi a guidare ciclomotori a tre ruote oppure le microcar da città. Inoltre, a questi guidatori sarebbero imposti gli stessi limiti di potenza e tara dell’automobile destinati ai neopatentati: gli anziani che volessero continuare a guidare qualsiasi tipo di auto sarebbero così costretti a sottoporsi alla visita presso la Commissione medica locale.