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Riforma pensioni, ultime notizie: i 4 modi per accedere all’Ape a costo zero

giovedì 13 ottobre 2016, di Stefania Manservigi

In attesa del vertice di domani che si terrà a Palazzo Chigi durante il quale i sindacati presenteranno i dettagli della prossima riforma delle pensioni, si continua a parlare di Ape.
L’Ape, infatti, è quello strumento ideato dal Governo che consente a chi deciderà di usufruirne di andare in pensione anticipata sottoscrivendo un prestito pensionistico con un istituto di credito. Modalità, questa, che ha fatto discutere sollevando dubbi sulla convenienza della misura stessa.
In attesa di conoscere più nel dettaglio tutti gli interventi che saranno contenuti nella riforma delle pensioni, per il momento si sa che sarà possibile usufruire dell’Ape anche a costo zero: ci sono quattro canali, infatti, per usufruire dell’Ape social, una misura che sarà di natura assistenziale e non previdenziale.
Vediamo come.

Riforma pensioni, come usufruire dell’Ape a costo zero? I quattro modi
Con l’entrata in vigore della riforma delle pensioni sarà possibile accedere all’Ape anche a costo zero. La misura avrà natura assistenziale, senza costi, per tutti coloro che hanno i requisiti per accedere all’Ape social.
I canali per usufruire dell’Ape a costo zero sono quattro. Tre sono già conosciuti e sono quelli che sono stati fissati nel verbale del 28 settembre: possono usufruire dell’Ape social i lavoratori disoccupati con ammortizzatore scaduto, i lavoratori invalidi o con carichi famigliari particolarmente onerosi. Per usufruire dell’Ape social è necessario comunque essere in possesso dei requisiti richiesti per l’Ape classica ossia avere compiuto 61-63 anni di età e avere almeno 20 di contribuzione alle spalle.
A queste categorie di lavoratori che potranno usufruire dell’Ape social a costo zero se ne aggiunge un’altra, quella di coloro che svolgono lavori gravosi.
La Ragioneria dello Stato è al lavoro per definire l’elenco dei lavori che possono essere ricompresi nella categoria, e maggiori informazioni a riguardo dovrebbero essere fornite nella giornata di domani.

Riforma pensioni, misura dell’Ape social divisiva?
Come l’Ape normale, anche l’Ape social non convince del tutto e fa discutere. Il rischio è quello di creare una misura divisiva che accentui disparità di trattamento tra i lavoratori. A tal proposito si è espresso Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato, che ha così commentato:

"Occorrono soluzioni di flessibilità previdenziale rivolte a tutti inclusi operai qualificati, impiegati, quadri, anche quando non possono disporre di un genitore disabile, che altrimenti si troverebbero senza salario e senza pensione".

E sull’Ape classica ha affermato che non sarà utilizzata

"perché non conveniente. Meglio ripensare a percorsi di uscita anticipata, a carico insieme delle imprese e dello Stato, anche nella consapevolezza che il part-time incentivato negli ultimi anni di lavoro non interessa né ai lavoratori né agli imprenditori come testimoniano i numeri della bassissima adesione".

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