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Riforma pensioni, ultime notizie: Uil chiede seconda fase confronto. Quali novità?

giovedì 19 gennaio 2017, di Stefania Manservigi

Nonostante la riforma delle pensioni sia stata approvata con la Legge di Stabilità, si continua a discutere sulla manovra previdenziale.
A chiedere un ulteriore tavolo di confronto con il Governo sulle pensioni sono i sindacati, in particolar modo la Uil, che ha chiesto all’esecutivo di dar attuazione all’accordo siglato lo scorso anno nel quale si prevedeva l’avvio di una seconda fase di confronto.
Le novità, per quanto riguarda la riforma delle pensioni, potrebbero quindi non essere finite qui. Chi è rimasto deluso da quanto stabilito nella manovra che riforma il settore previdenziale, può sperare ancora in ulteriori modifiche alla Legge Fornero.
I temi da affrontare, secondo la Uil, sarebbero ancora tanti: dai giovani, alle donne, all’introduzione di un bonus di contribuzione figurativa, la reintroduzione di una fiscalità incentivante per il rilancio della previdenza complementare e la discussione su un sistema di adeguamento alle aspettative di vita che tenga conto delle peculiarità di tutti i lavori.

Riforma pensioni, le prossime modifiche alla Legge Fornero: le richieste dei sindacati
In base a quanto previsto nell’accordo siglato lo scorso anno tra sindacati e Governo, non sarebbero ancora concluse le modifiche concordate alla Legge Fornero.
La Uil pensionati, infatti, ha chiesto all’esecutivo la riapertura della fase di confronto per discutere delle nuove misure da introdurre per quanto riguarda le pensioni.
Tra gli interventi che dovranno essere discussi con il Governo c’è la revisione del sistema contributivo a cui sono soggetti tutti i lavoratori entrati nel mondo del lavoro dopo il 1995, per agire a favore delle pensioni medio basse. A tal proposito si ipotizza la riduzione strutturale del cuneo contributivo sul lavoro stabile al termine della fase attuale di esoneri temporanei e l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia che sia legata agli anni di contributi e all’età di uscita.
Tra gli altri interventi che potrebbero essere discussi da sindacati e Governo ci sono quelli che riguardano la previdenza complementare, per cercare di rilanciare la stessa anche attraverso un sistema di fiscalità incentivante.
I sindacati, inoltre, chiedono che si torni a discutere di flessibilità in uscita: l’obiettivo, infatti, è quello di rivedere i requisiti di pensione anticipata, come ad esempio il requisito del livello minimo di importo.
Altri obiettivi da raggiungere in base a quanto stabilito nell’accordo sono la valorizzazione e la tutela del lavoro di cura a fini previdenziali e la revisione degli adeguamenti della speranza di vita.

Riforma pensioni, indicizzazione pensioni
Altro argomento in materia di pensioni sul quale il Governo dovrà intervenire nuovamente è quello che riguarda l’indicizzazione delle pensioni o meglio il ritocco della perequazione dei trattamenti pensionistici. A partire dal 2019, infatti, tornerà ad essere applicato il sistema di perequazione basato sugli scaglioni di importo che prevede soglie di indicizzazioni più favorevoli per gli assegni più elevati.
Il Governo dovrà quindi valutare la possibilità di adottare un diverso indice per la rivalutazione delle pensioni.

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