Renzi rilancia il Tfr in busta paga e annuncia la cancellazione dei contratti precari. Alle 17 la direzione nazionale nel Pd

Il premier intervistato da Fazio a Che tempo che fa ha rilanciato sull’ipotesi di mettere il 50% del Tfr in busta paga. Il premier è tornato anche a parlare di articolo 18 ed ha annunciato l’eliminazione delle forme di contratto precario.

Tfr
Tiene banco da circa una settimana l’ipotesi di mettere direttamente in busta paga il 50% del Tfr dei lavoratori dipendenti. L’ipotesi, annunciata da indiscrezioni di stampa, nei giorni scorsi è stata rilanciata ieri dal premier. L’obiettivo è quello di mettere subito più soldi in tasca dei lavoratori e favorire il rilancio dei consumi.

Uniche perplessità sono state avanzate nei giorni scorsi da Confindustria: Squinzi ha ricordato al governo che le piccole aziende utilizzano i soldi del Tfr dei lavoratori per fare investimenti. Mettendo in busta paga il Tfr per queste aziende verrebbe meno un importante tesoretto di liquidità.

Ma il premier, pur con queste problematicità ha rilanciato l’ipotesi: "Potremmo mettere il Tfr mensilmente in busta paga, è complicato ma, se trovassimo il modo di dare liquidità alle piccole e medie imprese, potrebbe essere una soluzione percorribile". Mettere il 50% del Tfr in busta paga comporta l’aumento della stessa del 3,5%; il provvedimento potrebbe essere inserito nella legge di stabilità 2015.

Cancelliamo i contratti precari
Oggi, alle 17, è in programma la direzione del Partito Democratico. In questa occasione, secondo quanto ha annunciato ieri, il premier Renzi proporrà l’eliminazione delle forme di lavoro precario.

Da Fazio Renzi ha dichiarato "domani dirò che cancelliamo i Cocopro e tutte quelle forme di collaborazione che hanno fatto del precariato la forma prevalente del lavoro". Il governo ha intenzione di superare l’articolo 18 e cancellare i vari contratti Cococo per costruire "un mercato libero e flessibile".