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Renzi, oggi l’approvazione del Def: tasse rendite al 26%, tetto ai manager e detrazioni. Ecco le novità
martedì 8 aprile 2014, di
Il via libera definitivo arriverà soltanto questo pomeriggio, ma già da qualche giorno il governo Renzi sta lavorando alla stesura del Def. Il piano triennale di economia e finanza sarà approvato questa sera dal consiglio dei Ministri.
Colonna portante del Def targato Renzi sarà il taglio alla spesa. Le forbici di Cottarelli ricadranno maggiormente sulla spesa per l’acquisto di beni e servizi, le retribuzioni dei dirigenti, le spese dei ministeri, compresa la Sanità (ma evitando tagli lineari, assicurano) e la Difesa, i trasferimenti alle imprese, la soppressione degli enti inutili.
Il governo Renzi per il 2014 prevede una crescita del Pil dello 0,8% e un rapporto deficit/Pil al 2,6%. Secondo il documento del governo l’economia italiana è ancora "fragile e i risultati della manovra per la crescita si vedranno nei prossimi due-tre anni".
In attesa dell’approvazione definitiva, vediamo i provvedimenti già confermati.
80 euro in busta paga
I tanto discussi 80 euro in busta paga ci saranno, grazie all’aumento delle detrazioni Irpef per chi ha un reddito inferiore ai 25.000 euro lordi l’anno. Fonti vicine al governo però, parlano anche di aiuti ai cosiddetti incapienti che hanno redditi inferiori agli 8.000 euro all’anno. Ma per intervenire a favore di questa fascia di popolazione sono necessari altri soldi.
Taglio Irap e rendi finanziarie
Confermato anche il taglio dell’Irap a favore delle imprese: si tratta del 5% per il 2014 e del 10% a partire dal prossimo anno. Per finanziare il taglio dell’Irap il governo Renzi ha deciso l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, esclusi di Bot, che dal primo luglio 2014 passerà dal 20 al 26%.
Tagli alla spesa
I tagli agli sprechi della politica partiranno dalla Presidenza del Consiglio per poi coinvolgere le aziende pubbliche e i ministeri. Per la Presidenza del Consiglio si pensa ad una riduzione dei dipartimenti e ad un taglio alle spese di consulenza.
Per le società pubbliche sarà applicato il tanto discusso tetto agli stipendi dei manager che passerà dagli attuali 311 mila euro ai 239 mila euro del Presidente della Repubblica, con una diversa articolazione della parte variabile legata ai risultati.
Grandi opere e infrastrutture
Per cercare di far ripartire la crescita il governo Renzi sta pensando di inserire nel Def l’obbligo di destinare almeno lo 0,3% del prodotto interno lordo (4,8 miliardi) alle grandi opere. Buone notizie arrivano anche per i comuni: il Def infatti dovrebbe prevedere che la spesa per aprire i cantieri non venga computata a fini del rispetto del patto di Stabilità interno degli enti locali.
Pagamento debiti PA
Alle risorse già stanziate si aggiungono altri soldi per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Ai 47 miliardi di euro già stanziati se ne aggiungono altri 10-15. Grazie alla fatturazione elettronica a nuove modalità di trasmissione e pagamento fatture si introduce un meccanismo per evitare ritardi nel pagamento dei debiti alle imprese.
Privatizzazioni
Il governo Renzi indica in 10-12 miliardi il ricavo dal piano biennale di privatizzazioni. Il piano 2015-2017 riguarderà anche le ex municipalizzate con l’obiettivo di dare "non solo un ulteriore contributo alla riduzione del debito pubblico, ma anche per portare maggiore efficienza in interi settori dell’economia locale".
Per approfondire sul Def: Renzi, Def: stangata su banche, rendite finanziarie e manager pubblici