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Regime dei minimi 2015: tasse, esonero Iva e Irap. Ecco come funzionano le nuove semplificazioni
martedì 31 marzo 2015, di
I contribuenti che, grazie la Legge di stabilità 2015, stanno usufruendo del nuovo regime dei minimi, grazie alle semplificazioni introdotte anno diritto all’esenzione IVA, ma anche a un trattamento speciale per Irap e studi di settore. Ecco come funziona.
Regime minimi 2015: requisiti
Possono accedere al regime dei minimi 2015 le persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arti o professioni in forma individuale con un volume d’affari minore rispetto a coloro che usufruiscono del regime Iva ordinario. Costoro hanno dunque diritto ad un’aliquota agevolata pari al 5%.
Possono aderire al regime dei minimi 2015 i contribuenti che nell’anno solare precedente:
– hanno conseguito ricavi o compensi non superiori a determinate soglie variabili in base al codice ATECO dell’attività svolta,
– hanno sostenuto sostenuto spese per l’acquisizione di lavoro per importi complessivamente non superiori a 5mila euro lordi a titolo di lavoro dipendente, co.co.pro., lavoro accessorio, associazione in partecipazione, lavoro prestato dai familiari dell’imprenditore,
– il costo complessivo, al lordo degli ammortamenti, di beni mobili strumentali al 31 dicembre, è pari o inferiore a 20mila euro . Ai fini di tale limite non vanno considerati i beni immobili comunque acquisiti ed utilizzati, i beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro e i i redditi conseguiti nell’attività d’impresa, arte o professione siano prevalenti rispetto a quelli eventualmente percepiti come redditi di lavoro dipendente e assimilati (articoli 49 e 50 del TUIR).
Regime dei Minimi: Iva, Irap e studi di settore
In base alle semplificazioni previste dalla Legge, i contribuenti minimi hanno diritto alle seguenti agevolazioni:
– esonero IVA
– esonero obbligo della registrazione delle fatture emesse/corrispettivi, della registrazione degli acquisti, della tenuta e conservazione dei registri e dei documenti, eccezion fatta per le fatture di acquisto e le bollette doganali, della dichiarazione e comunicazione annuale IVA, della comunicazione del c.d. spesometro, della comunicazione black list, della comunicazione delle dichiarazioni d’intento ricevute;
– esonero IRAP
– esonero studi settore
– esonero obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili
– non applicazione/ non effettuazione della ritenuta alla fonte per la quale dovrà essere rilasciata apposita dichiarazione.
I contribuenti soggetti al regime dei minimi sono invece obbligati al versamento dei contributi previdenziali presso le gestioni speciali artigiani e commercianti, usufruendo però di un regime contributivo agevolato. che prevede la determinazione del contributo a percentuale sul reddito dichiarato, senza considerare il c.d. minimale di reddito (ossia quel reddito minimo sul quale i contributi sono sempre dovuti, anche se il reddito d’impresa dichiarato è inferiore a quella soglia minima).
I contribuenti che usufruiscono del regime dei minimi, devono:
– numerare e conservare le fatture d’acquisto e bollette doganali;
– certificare e conservare corrispettivi;
– presentare gli elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie;
– pagare l’Iva in relazione agli acquisti di beni intraUE di importo annuo superiore a € 10.000 e ai servizi ricevuti da non residenti con applicazione del reverse charge.