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Reddito minimo garantito, cos’è e come accedere? Requisiti e durata
martedì 21 luglio 2015, di
Il reddito minimo garantito è un contributo di solidarietà che lo Stato ha deciso di elargire alle famiglie meno abbienti che si trovano al di sotto della soglia minima di povertà. E’ stato proposto nel 2014 con la legge di stabilità del governo Letta e prevedeva di attingere i fondi dal taglio delle maxi pensioni oltre i 90.000 euro.
Reddito minimo garantito: i requisiti
I requisiti del reddito minimo garantito sono stati stabiliti dalla legge di Stabilità del 2014 e dal maxi-emendamento approvato dal Senato e in attesa di approvazione dalla camera.
I requisiti sono:
– nuclei familiari con residenza stabile nel nostro Paese da almeno 24 mesi;
– a seconda del numero di componenti del nucleo familiare (minimo 1 componente), l’ISTAT ha fissato delle soglie minime di povertà all’interno delle quali tali nuclei devono rientrare.
Di fatto, chi ha un reddito molto basso al di sotto dei limiti ISTAT riceverà un sostegno economico da parte dello Stato capace di riportarlo al di sopra della soglia di povertà.
Tale limite può variare a seconda della regione di appartenenza, per esempio una famiglia con due figli del meridione rientra nella fascia di povertà se ha un reddito di poco inferiore ai 1.000 euro, contro i 1.400 di una famiglia del nord.
Reddito minimo garantito: durata
Una volta stabilito che un nucleo familiare che vuole accedere al reddito minimo garantito possiede i requisiti per averne diritto, bisogna stabilire la durata della prestazione economica. Il reddito minimo non ha scadenza ma si basa sulle reali necessità del nucleo familiare. Tali necessità e la condizione di povertà andranno quindi monitorate ogni 6/12 mesi.
L’esempio del reddito minimo garantito nella Regione Lazio
La regione Lazio ha sperimentato per un anno il reddito minimo garantito. La legge che ha stabilito questo esperimento è la 4/2009. I beneficiari di questo esperimento sono stati disoccupati, precari, inoccupati e lavoratori che hanno ricevuto la sospensione dello stipendio per aspettativa dovuta a gravi problemi familiari.
Anche in questo caso c’erano dei requisiti da possedere, ovvero la residenza nella regione Lazio per almeno 2 anni interi, reddito personale inferiore a 8.000 euro, iscrizione alle liste di collocamento e requisiti per l’accesso alla pensione non ancora maturati. Si può dire che l’esperimento sia riuscito solo in parte, sono infatti stata presentate oltre 110.000 domande a fronte delle 60.000 che ci si aspettava. L’investimento economico purtroppo non è stato all’altezza di quanto la popolazione avrebbe necessitato.
Il reddito di base è solitamente tassabile o non tassabile?
Tutti i redditi di base garantiti sono solitamente, secondo la definizione fornita dagli economisti Philippe Van Parijs e Yannick Vanderborght, non tassabili.
La questione è però in realtà più ampia e delicata perché a fronte di requisiti minimi da soddisfare e di un bisogno di tutela che in Italia sembra crescere esponenzialmente, bisogna affiancare una crescita economica globale capace di sostenere un appoggio economico per le famiglie più bisognose, appoggio che, ovviamente, per poter incidere significativamente dovrebbe coprire un numero assai maggiore di famiglie (rispetto ai tentativi effettuati finora, come per esempio quello della regione Lazio) e poter conseguentemente attingere a delle risorse molto più vaste di quelle che attualmente ci si possa permettere.
