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Recupero crediti: aumentano gli abusi. Ecco 10 consigli per difendersi da truffe e molestie
mercoledì 5 giugno 2013, di
A causa della crisi economica e della recessione, il portafoglio dei cittadini italiani si sta facendo sempre più leggero tanto che per molte famiglie è diventato difficile o impossibile riuscire a pagare anche soltanto la spesa al supermercato o le bollette di casa.
E’ da qui che inizia tutto un percorso nelle strette maglie dei prestiti, delle rate, degli interessi, degli enti, pubblici o privati, che si occupano della riscossione dei tributi o dei debiti. Premesso che chi vanta un credito nei confronti di qualcuno deve sfruttare tutte le possibilità legalmente riconosciute per far valere il proprio diritto. Ma purtroppo in un momento di crisi come questo spesso gli esattori si trasformano in inquisitori, attuando pressioni indebite, violenze, intimidazioni. Persone disposte a tutto, anche al cosiddetto stalking creditizio, al fine di tentare il recupero del credito dovuto.
Esistono dei regolamenti, delle leggi che indicano come dovrebbe comportarsi e quali sono i limiti di un agente della riscossione, ma nessuna indicazione o vademecum esiste per il contribuente strangolato, suo malgrado magari, dai debiti e perseguitato da un esattore troppo pressante. A ciò si aggiunge il sempre crescente tasso di truffe: persone che si presentano come esattori senza averne alcun diritto, agenzie che promettono di estinguere il debito e vincere cause per la richiesta si danni (sotto pagamento, ovviamente), applicazione di oneri e interessi troppo alti o mai effettivamente pattuiti, pagamenti richiesti due o più volte.
10 regole per difendersi dagli abusi
Il Fatto Quotidiano ha redatto un semplice decalogo con i consigli espressi da esperti del settore creditizio, associazioni dei consumatori e legali al fine di disinnescare le molestie subìte spesso dai debitori. Ecco le 10 regole:
- Spesso il debitore si vergogna profondamente anche di fronte a parenti e amici della sua condizione e tende a nascondersi. Nella maggior parte dei casi l’impossibilità di pagare i propri debiti è frutto di precarietà lavorativa e, di conseguenza, economica, una situazione in cui loro malgrado molti italiani si stanno trovando. Il consiglio quindi è quello di non vergognarsi per aver contratto un debito, liberarsi dal pregiudizio e magari chiedere aiuto a persone fidate e competenti.
- Altra regola fondamentale è quella di conservare tutte le ricevute di pagamento, bonifici e bollettini. Capita spesso infatti che venga richiesto il pagamento di rate o somme di denaro già versato e in questi casi è fondamentale avere le prove dell’avvenuto pagamento.
- Può capitare anche di vedersi contestare una somma di denaro per un debito mai contratto. In questo caso di tratta di una truffa, è importante denunciare l’esattore all’ autorità di pubblica sicurezza e presso il garante per la privacy per il trattamento illecito del propri dati personali.
- Altro consiglio importante: conservare sempre il contratto firmato che ha originato il debito. Spesso le agenzie di riscossione pretendono oneri o interessi non dovuti. In questi casi è necessario controllare attentamente le clausole del contratto e, nel caso, far valere i propri diritti.
- Le conversazioni telefoniche o i colloqui verbali non hanno alcun valenza legale. Ciò significa che si deve inoltrate qualunque tipo di comunicazione o richiesta formale tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o mail certificata.
- Altro comportamento da evitare è pagare con contanti, assegni o cambiali. Il debito deve sempre essere sicuro che i soldi dati in mano all’esattore vadano effettivamente nelle casse del titolare del credito. Di certo più sicuro fare un bonifico e conservare la ricevuta.
- Prima di iniziare a pagare qualcuno che ci chiede dei soldi è utile accertarsi che abbia il diritto di farlo. Se si nutrono dei dubbi nei confronti della persona che si presenta come esattore, si consiglia di farsi inviare: copia del contratto di cessione del credito, del pattuito e l’estratto conto cronologico.
- Nel caso in cui l’esattore si presenti presso l’abitazione del debitore deve necessariamente mostrare: il mandato affidatogli dalla società recupero crediti e l’autorizzazione rilasciata dalla questura ad esercitare l’attività di recupero credito a domicilio.
- Se il debitore è oggetto di molestie e pressioni indebite da parte dell’esattore è importante che ne conservi le prove da fornire in tribunale. Conservare mail, messaggi, numeri, chiamate e informare la polizia postale.
- Dimostrare di essere disposti a denunciare presso le autorità è già un buon modo per spaventare i molestatori o i truffatori. Ma prima di arrivare a questo il debitore può tentare con una diffida scritta da legali o dalle associazioni di consumatori che spesso mettono gratuitamente i propri legali a disposizione degli utenti.