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Quota 96, pensione a settembre 2014 al bivio tra due possibili soluzioni: emendamento o decreto?
martedì 15 luglio 2014, di
Quota 96, una sigla, un nome, una definizione che riassume un problema ormai ben noto alle cronache parlamentari: quello dei circa 4 mila docenti rimasti imbrigliati nelle spire instaurate dalla riforma previdenziale portata avanti dall’ex ministro del Welfare Elsa Fornero, ai tempi della non felicissima esperienza del Governo Monti. Passano gli anni, ma ancora non sembra essere stata individuata con certezza una soluzione al loro problema, sebbene – quantomeno a parole – la politica si sia impegnata a gran voce nell’individuare le condizioni necessarie affinché queste 4 mila persone possano accedere al più presto al trattamento pensionistico (pensiamo alla proposta di legge Ghizzoni-Marzana, o alle dichiarazioni di Francesco Boccia, esponente democratico e presidente della Commissione Bilancio).
Eppure, negli ultimi giorni le speranze dei Quota 96 si possono concentrare sue due aspetti diversi tra di loro ma accomunati da un unico punto: dare finalmente il via libera al loro pensionamento sin dal prossimo mese di settembre.
L’emendamento: inizia il percorso in Affari Costituzionali
Dopo l’iter piuttosto travagliato che la pdl Ghizzoni-Marzana ha affrontato in Commissione Bilancio, le speranze dei docenti sono ora tutte riposte nell’emendamento al decreto legge 24 giugno 2014, n.90, ovvero quello sulla Pubblica Amministrazione. Tramite questo testo, il Parlamento potrebbe finalmente dire sì al pensionamento anticipato per il personale scolastico che abbia maturato (dopo il 31 dicembre 2011 ma entro il 31 agosto 2012) il diritto a godere del trattamento previdenziale con i requisiti previgenti dall’entrata in vigore dell’articolo 24 del decreto legge 201/2011 (ovvero: 60 anni di età e 36 di contributi; 61 di età e 35 di contributi; oppure, indipendentemente dall’età, 40 anni di contributi). L’emendamento, di fatto, ha raccolto il voto unanime di tutta la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, presieduta da Francesco Boccia, e inizia oggi il suo iter presso la Commissione Affari Costituzionali.
Oggi, mercoledì e giovedì, infatti, la prima Commissione ha proprio in esame il decreto legge sulla Pubblica Amministrazione, con annesso il relativo pacchetto di emendamenti. Riuscirà la proposta di modifica a superare l’esame? Ci sono molte aspettative da questo punto di vista, riscontrata la volontà di numerosi parlamentari di individuare una soluzione definitiva al problema e la non contrarietà del Governo (sebbene qualche perplessità sulle coperture economiche ancora persista).
Il Piano B del Governo: il decreto
Le coperture economiche: sono sicuramente queste le parole più temute dai Quota 96, che hanno già visto, in precedenza, spegnere le loro speranze presso le commissioni parlamentari in nome della sostenibilità economica dei provvedimenti in loro favore. Eppure, c’è chi giura che stavolta le cose saranno diverse: il Governo sarebbe intenzionato, infatti, a porre la parola fine sulla questione in ogni caso, a costo anche di emettere un apposito decreto legge (vidimato dal Ministro dell’Istruzione) che, grazie alla sua immediata entrata in vigore, permetterebbe comunque a questi 4 mila soggetti di andare in pensione fin dal prossimo 1 settembre.