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Scadenza versamenti modello Unico 2016: poche speranze per la proroga

lunedì 13 giugno 2016, di Simone Micocci

Proroga Unico 2016: con il passare delle ore diminuiscono le possibilità che venga concessa.

La conferma arriva direttamente dal viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti, che tramite un post su Facebook ha spiegato le motivazioni per cui quest’anno non ci sarà una proroga Unico 2016.

Secondo Zanetti, infatti, non c’è alcun motivo per posticipare la scadenza del 16 giugno 2016, poiché “nessuna richiesta ufficiale era ancora pervenuta da parte del Consiglio Nazionale dei Commercialisti”. In realtà una richiesta da parte dei commercialisti c’è stata, ma per Zanetti non è stata sufficiente; infatti il viceministro ha spiegato che “in termini di rapporti istituzionali l’intera categoria c’è se arriva la richiesta del CN, oppure se arrivano 115.000 mail individuali”.

Quindi, sembra concludersi con un nulla di fatto la questione della concessione della Proroga Unico 2016, salvo sorprese dell’ultima ora. Ma vediamo nel dettaglio quanto è successo in queste settimane e perché il Ministero dell’Economia si è rifiutato di prorogare la scadenza del 16 giugno.

Proroga Unico 2016: l’evoluzione dei fatti

Le ultime settimane di dibattito fiscale sono state caratterizzate dalle retoriche polemiche sulla restituzione del bonus Renzi e dalla proroga della scadenza del modello 730.

Tuttavia, c’è attesa in queste ore per la possibile proroga della scadenza dei versamenti risultanti dalla dichiarazione dei redditi modello Unico 2016.
Proroga Unico 2016: dopo il “no” del Ministero dell’Economia e Finanze, è arrivata la richiesta ufficiale dei commercialisti che hanno chiesto la proroga dell’Unico 2016, in quanto chiedono che la scadenza del 16 giugno venga posticipata.

Nei giorni scorsi, il viceministro all’Economia, Luigi Casero, ha annunciato ai rappresentanti del Consiglio nazionale dei commercialisti che quest’anno non ci sarà nessuna proroga del termine per il versamento delle imposte connesse al modello Unico. Nel dettaglio, è stato confermato il termine del 16 giugno; ai pagamenti che verranno versati nel periodo compreso tra il 17 giugno e il 18 luglio, invece, verrà apportata una maggiorazione dello 0,40%.

Quindi, sembra interrompersi una delle tradizioni italiane legate al Fisco, per cui solitamente viene concessa una proroga non solo per la presentazione dell’Unico, ma anche per la dichiarazione dei redditi e per tutti i versamenti ad essa connessi. Infatti, ricordiamo che nel 2015 l’Unico è stato prorogato dal 23 giugno al 5 luglio.

Successivamente, però, è arrivata la replica dei professionisti che contrariati dalla decisione del MEF hanno chiesto una proroga dell’Unico 2016. Infatti, sia la ANC (Associazione nazionale commercialisti), che la Ungdcec (Unione giovani commercialisti) hanno richiesto ufficialmente la proroga dei versamenti di Unico in scadenza il 16 giugno a causa di alcune difficoltà riscontrate nell’ultimo periodo. Difficoltà legate alla pesante mole di adempimenti amministrativi e fiscali che gravano su professionisti ed imprese.

Ecco quali sono le problematiche incontrate dai professionisti e le motivazioni per cui il Mef si rifiuta di concedere la proroga dell’Unico 2016.

Scadenza dichiarazione dei redditi modello Unico 2016: perché il Mef non concede la proroga

Nei giorni scorsi, Luigi Casero ha annunciato che nel 2016 non ci sarà nessuna proroga per i versamenti delle imposte dell’Unico. Le motivazioni per cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha preso questa decisione sono due:

  • perché i professionisti non l’hanno richiesta (ma come abbiamo visto questo scenario adesso è cambiato);
  • poiché il Gerico 2016, software utilizzato per la compilazione degli studi di settore, questa volta è arrivato “miracolosamente” in tempo.

Quindi, la somma di questi due fattori ha determinato la decisione del MEF. Ma cosa succederà adesso che uno dei due è venuto meno? Verrà concessa la proroga dell’Unico 2016?

Scadenza dichiarazione dei redditi modello Unico 2016: i professionisti chiedono la proroga

I primi ad opporsi alla decisione del Mef sono i membri dell’Associazione nazionale commercialisti. Questi, attraverso una nota, hanno dichiarato che il rifiuto della proroga dell’Unico 2016 non porterà alcun beneficio, in quanto si andrà a sovrapporre a diverse difficoltà riscontrate nell’ultimo periodo:

  • quelle riscontrate per il calcolo dell’imposta IMU (scadenza il 16 giugno);
  • le altre relative alla dichiarazione IMU in scadenza il 30 giugno.

I rappresentanti dell’Unione giovani commercialisti, invece, ha risposto alle dichiarazioni di Casero, per cui quest’anno il “Generico 2016 è arrivato miracolosamente in tempo”.

Secondo la Ungdcec, nonostante questo strumento sia stato presentato in tempo (il 12 aprile ndr.) non è cambiato molto rispetto agli anni precedenti in quanto la prima versione è stata già oggetto di revisione con aggiornamento del 4 maggio.

Per questo motivo, hanno richiesto che “sia definitivamente disciplinata la gestione delle scadenze, prevedendo esplicitamente il rinvio di 60 giorni dal rilascio dei software definitivi delle Entrate”.

A questo punto attendiamo una replica di Casero o di qualsiasi altro rappresentante del MEF. Continuate a seguirci perché vi terremo aggiornati su qualsiasi novità.

Proroga scadenza dichiarazione dei redditi modello Unico 2016 e non solo: tutte le richieste dei commercialisti

I commercialisti non hanno chiesto solamente che l’Unico 2016 venga prorogato. Infatti, l’ordine professionale dei commercialisti ha presentato un pacchetto di 12 proposte di semplificazione del sistema tributario al viceministro dell’economia Enrico Zanetti, che adesso le sta vagliando.

Cosa chiedono i commercialisti? Questi, in primis, chiedono che le dichiarazioni integrative a favore del contribuente siano senza limiti di tempo e non più entro la dichiarazione dell’anno successivo.

Inoltre, i commercialisti chiedono la fine delle sanzioni previste sul quadro RW per tutti i contribuenti “collaborativi” che sbagliano in buona fede, un allargamento della mediazione tributaria così da renderla obbligatoria per i controlli fino a 100mila euro (oggi il limite è di 20mila).

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