Prezzo del petrolio a $20 nel 2016? Gli effetti del no dell’OPEC al taglio della produzione

Il prezzo del petrolio prosegue la sua discesa dopo il rifiuto di tagliare la produzione da parte dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC). Ora la domanda che risuona nella mente di tutti gli investitori è: fino a dove può scendere il prezzo del petrolio?

A seconda delle condizioni di mercato che si svilupperanno nel prossimo anno, il prezzo del petrolio potrebbe toccare un minimo fino a 20 dollari al barile nel 2016.

Petrolio: nel 2016 prezzo a 20 dollari al barile. Il ruolo dell’OPEC

I futures sul greggio statunitense WTI sono scambiati sotto i 40 dollari al barile nella sessione di lunedì, mentre il Brent si mantiene intorno a 42$ al barile, dopo aver ceduto oltre il 4% a seguito della decisione di venerdì dell’OPEC di lasciare invariato il tetto massimo di produzione a circa 30 milioni di barili al giorno. Il prezzo del petrolio, ad oggi, ha perso più del 50% negli ultimi 18 mesi.

"Non c’è dubbio che i prezzi continueranno a scendere. L’impatto emotivo dell’ultima riunione dell’OPEC suggerisce che i prezzi potrebbero accelerare nella loro caduta. La direzione è ovvia: i prezzi cadranno ancora in basso"

commenta Warren Gilman, presidente e CEO della CEF Holdings, in un’intervista alla CNBC. La CEF è una società di investimenti con sede a Hong Kong di proprietà del miliardario Li Ka-shing.

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Prezzo del petrolio a $20 al barile nel 2016?

"Il minimo del prezzo sarà una combinazione di fattori: ci saranno eventi geopolitici, ci saranno notizie sui bilanci di produzione, ci saranno cambiamenti sui fondamentali di domanda e offerta e un nuovo approccio al mercato... ma non c’è dubbio che il petrolio si sta dirigendo verso i minimi a $ 30 al barile. I prezzi del petrolio romperanno le resistenze a $30 e a $20? Nel 2016 è una possibilità".

Nonostante le notizie secondo cui il numero uno dell’OPEC, l’Arabia Saudita, stia attingendo a misure straordinarie di bilancio a seguito del crollo del prezzo del petrolio, il cartello sembrerebbe in grado di resistere per altri 18 mesi, ha aggiunto Gilman.

"L’Arabia Saudita ha una grande capacità di indebitamento. Se avrà bisogno di difendere la propria valuta o di prendere in prestito grandi quantità di denaro per compensare le entrate pubbliche perdute, lo farà e credo che abbia la capacità per farlo per diversi anni a venire".

Anche se il bilancio dell’Arabia Saudita è sotto stress, ciò che realmente influenzerà le decisioni sulla produzione di petrolio del Paese nel 2016 sono i cambiamenti delle dinamiche di domanda e offerta in reazione al crollo dei prezzi.

L’Energy Information Administration (EIA) prevede che la produzione di greggio degli Stati Uniti diminuirà di 400.000 barili al giorno nel 2016, con i prezzi bassi che riusciranno a scoraggiare la produzione.

Petrolio: a quando una ripresa del prezzi?

Gilman si aspetta che il mercato riesca a riequilibrarsi entro la fine del 2016 o durante la prima metà del 2017, mentre la strategia dell’OPEC per difendere la propria quota di mercato riuscirà ad indebolire i produttori di petrolio che devono fare fonte ad alti costi di estrazione.

Alcuni ritengono, tuttavia, che il livello di produzione dell’OPEC sia ormai meno rilevante per il controllo dei prezzi del petrolio, perché la produzione al di fuori del cartello colmerebbe comunque eventuali tagli decisi dall’Arabia Saudita.
colmare eventuali tagli assunti.

Perché dovrebbe toccare all’OPEC il taglio di produzione quando la produzione in eccedenza viene da tutto il mondo?