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Pensioni, ultime notizie: Boeri rilancia uscita anticipata a 63 anni e 7 mesi

lunedì 21 marzo 2016, di Stefania Manservigi

Le ultime notizie sulle pensioni riguardano ancora una volta la pensione anticipata e, in particolar modo, il tema della flessibilità in uscita che dovrà essere affrontata dal Governo nella riforma delle pensioni.
Come è ormai risaputo l’esecutivo ha rimandato ogni decisione alla prossima Legge di Stabilità, nonostante un intervento in materia previdenziale per riformare quanto previsto dalla Legge Fornero appaia urgente e necessario.
L’ostacolo più grande sulla strada della riforma delle pensioni sono le coperture economiche che il Governo fatica a trovare, a causa anche delle limitazioni di spesa imposte dall’Europa.
A proporre una soluzione è il presidente dell’Inps Tito Boeri, che è tornato sull’argomento rilanciando la proposta che prevede l’uscita anticipata dal mondo del lavoro a 63 anni con il 9% di penalizzazione sull’assegno.

Pensioni, la proposta di Boeri per la pensione anticipata
In un’intervista il presidente dell’Inps Tito Boeri è tornato a parlare di riforma delle pensioni e, nello specifico, ha sollecitato il Governo ad approvare una misura che consenta di introdurre una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro e di andare in pensione anticipata.
Tito Boeri, infatti, ha proposto di estendere la pensione anticipata anche ai lavoratori che si trovano nel sistema misto - retributivo consentendo l’uscita dal mondo del lavoro al compimento dei 63 anni e 7 mesi di età e al raggiungimento dei 20 anni di contributi versati. Condizione per l’accesso a tale regime agevolato di pensionamento è che l’assegno di pensione non scenda sotto la soglia dei 1500 euro lordi al mese.

Pensioni, proposta Boeri: pensione anticipata con penalizzazione del 9%
La proposta di Tito Boeri per consentire la pensione anticipata prevede una penalizzazione del 9% sull’assegno pensionistico percepito da chi ne usufruisce.
Un intervento in tal senso, infatti, porterebbe a una decurtazione delle quote retributive degli assegni in misura pari al rapporto tra il coefficiente di trasformazione relativo all’età dell’assicurato al momento del pensionamento e il coefficiente di trasformazione corrispondente all’età di accesso al pensionamento legato all’età di 66 anni e 7 mesi.
Nella pratica, se si considera un’uscita anticipata a 63 anni e 7 mesi e cioè con un anticipo di 3 anni, la riduzione sarà del 9,4% e andrà a scalare del 3% ogni anno a venire.

Pensioni, proposta Boeri e lavoratori precoci
La proposta di Boeri per la pensione anticipata considera anche la situazione dei lavoratori precoci, ossia quei soggetti che hanno iniziato a lavorare prima dei 20 anni e quindi hanno accumulato molti anni di contributi versati pur non avendo raggiunto i requisiti anagrafici per andare in pensione.
Per questa categoria di lavoratori Boeri ha proposto il pensionamento anticipato al raggiungimento dei 42 anni per le donne e 43 anni per gli uomini di contributi versati.

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