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Pensioni precoci, ultime novità: continua la battaglia per la Quota 41

giovedì 3 marzo 2016, di Stefania Manservigi

Continua il dibattito sulle pensioni dei lavoratori precoci e, in particolar modo, la battaglia di questi ultimi per la Quota 41.
Questa categoria di lavoratori, che comprende chi ha iniziato a lavorare in giovane età spesso svolgendo lavori usuranti, è preoccupata infatti per la prossima riforma delle pensioni e, in particolar modo, chiede che sia possibile per chi ha alle spalle 41 anni di contributi versati andare in pensione anticipata senza penalizzazioni indipendentemente dall’età anagrafica.
Sull’argomento il Governo sta temporeggiando, rimandando ogni decisione. A tal proposito i lavoratori precoci si stanno mobilitando per esercitare pressione e sensibilizzare sulla questione, che non può più essere rimandata.

Pensioni precoci, la necessità dell’approvazione della Quota 41
Per i lavoratori precoci l’approvazione della Quota 41 è una questione che non può più essere rimandata.
A rendere necessario un intervento in materia è stata l’entrata in vigore della legge Fornero che ha reso più difficile l’uscita anticipata dal mondo del lavoro, aggravando la situazione di chi ha iniziato a lavorare in giovane età svolgendo lavori molto spesso pesanti e usuranti e che, proprio per il tipo di lavoro svolto, ha un’aspettativa di vita più corta rispetto a chi svolge lavori d’ufficio.
I lavoratori precoci chiedono quindi che entro la fine dell’anno venga attuata una revisione dei requisiti contributivi necessari per accedere alla pensione anticipata indipendentemente dall’età: si chiede quindi l’approvazione della Quota 41, la proposta che prevede l’uscita dal mondo del lavoro al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati indipendentemente dall’età anagrafica. Inoltre i precoci chiedono anche l’eliminazione delle penalizzazioni che, dopo lo stop, dovrebbero tornare in vigore nel 2018 e colpire chi va in pensione prima dei 62 anni.

Pensioni precoci, le voci a favore della Quota 41
A favore della Quota 41 e quindi a sostegno della battaglia portata avanti dai lavoratori precoci si sono levate diverse voci che hanno chiesto al Governo un intervento in tal senso.
Il segretario della SPI CGIL Pedretti ha infatti commentato:

"Bisogna assolutamente modificare la legge Fornero per evitare che ci siano ancora drammi umani tremendi".

Per cambiare la legge l’unico modo è quello di votare il DDL 857, che contiene la proposta Damiano ossia la proposta sulla Quota 41 per i precoci e la misura per andare in pensione a partire da 62 anni di età con 35 di contributi.
Intanto continua la mobilitazione dei lavoratori precoci che stanno cercando di far valere le loro ragioni attraverso Facebook e diverse partecipazioni alle trasmissioni televisive che trattano dell’argomento.

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