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Pensioni news: possibili tagli alla pensione di reversibilità nel Def?

giovedì 14 aprile 2016, di Stefania Manservigi

Dopo l’approvazione del Documento di Economia e Finanza (Def) si torna a discutere di pensione di reversibilità.
L’allarme era stato già lanciato mesi fa quando i sindacati avevano parlato di un possibile intervento del Governo Renzi sulle pensioni di reversibilità; l’esecutivo e in particolar modo il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti aveva smentito categoricamente che una misura del genere fosse al vaglio del Governo, rassicurando gli animi.
Ora, tuttavia, la questione torna di attualità, sollevata dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano che ha rinvenuto nel documento appena approvato dal Consiglio dei Ministri un riferimento a possibili tagli sulla prestazione di natura previdenziale riservata ai coniugi.
Sono quindi previsti futuri tagli alle pensioni di reversibilità?

Pensioni: il riferimento alla pensione di reversibilità nel Def
Ad aver riacceso la polemica sulla pensione di reversibilità è una frase contenuta nel capitolo "Contrasto alla povertà e welfare" dove si parla di una possibile razionalizzazione delle

"prestazioni di natura assistenziale e quelle di natura previdenziale introducendo il principio di universalismo selettivo".

Il testo è effettivamente vago ma per molti, soprattutto per i sindacati, starebbe ad indicare l’intenzione del Governo Renzi di trasformare la pensione di reversibilità da trattamento di natura previdenziale a trattamento di natura assistenziale legato all’Isee.

Pensioni: per Ministro Poletti su pensione di reversibilità errore tecnico
Il Governo sta quindi pensando a un possibile taglio sulle pensioni di reversibilità? A cercare di placare gli animi è intervenuto ancora una volta il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ha parlato di errore tecnico, ribadendo che le pensioni di reversibilità non saranno toccate.
Le parole del Ministro non sembrano però avere convinto tutti. Ivan Pedretti, leader dello Spi-Cgil, ha così commentato:

"Ci hanno dato dei visionari, ci hanno detto che era tutta una balla e invece il governo anche nel Def a quanto pare conferma l’intenzione di voler intervenire sulle pensioni di reversibilità. Abbiamo fatto bene a non credere alle smentite e a pretendere lo stralcio della norma dal ddl sulla povertà. Il 19 maggio riempiremo piazza del Popolo a Roma di pensionati anche per chiedere a gran voce che queste pensioni non siano toccate, né quelle in essere né quelle future".

Pensioni: cosa cambierebbe in caso di intervento sulla pensione di reversibilità?
Nel caso il Governo decidesse di porre in essere un intervento sulle pensioni di reversibilità, cosa cambierebbe?
Come accennato, il rischio sarebbe quello di trasformare la prestazione di natura previdenziale in una prestazione di natura assistenziale legata all’Isee.
Attualmente il coniuge vedovo percepisce il 60% della pensione del coniuge morto; chi ha un reddito superiore tre volte la pensione minima, tuttavia, percepisce il 45% e nel caso di reddito superiore cinque volte la minima il contributo scende al 30%.
Nel caso la prestazione venisse legata all’Isee non si terrebbe conto solo del reddito, ma anche di altre fonti di ricchezza come il patrimonio immobiliare. In questo modo il rischio è di trovarsi nelle condizioni di non avere più diritto all’assegno.

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