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Pensioni news: i sindacati contro la proposta del Governo. In arrivo nuova mobilitazione?
giovedì 9 novembre 2017, di
Sembra essere ancora molto lontano l’epilogo per tutti coloro che aspettano news sull’aspettativa di vita e sul prossimo aumento dell’età pensionabile che, a partire dal 2019, dovrebbe portare l’età per andare in pensione a 67 anni.
Dopo le polemiche delle ultime settimane e le pressioni dei sindacati, il Governo ha cercato di correre ai ripari convocando un nuovo tavolo tecnico e proponendo la soluzione: l’esenzione dall’aumento dell’età pensionabile per 15 categorie di lavoratori, impiegati in mansioni considerate gravose.
Una soluzione, questa, che non ha incontrato però il favore dei sindacati, a partire dalla leader della Cgil Susanna Camusso che sottolinea a margine del convegno sull’Europa organizzato dal ministero del Lavoro:
"Siamo ancora ben lontani da una risposta a quella fase due che avevamo sottoscritto un anno fa con il governo. Non solo continua a mancare una risposta sul meccanismo delle aspettative di vita, ma anche sulle pensioni dei giovani e quelle delle donne".
La situazione resta dunque incandescente, in attesa del prossimo incontro tra le parti previsto per lunedì 13 novembre. E intanto le sigle sindacali minacciano una nuova mobilitazione.
Pensioni news: proposta del Governo come Ape sociale?
La reazione dei sindacati alla proposta avanzata dall’esecutivo fredda quindi i piani del Governo che, dopo aver analizzato la situazione, aveva studiato la possibile soluzione alle difficoltà causate per molti lavoratori dall’innalzamento dell’età pensionabile (innalzamento che appare a questo punto sempre più vicino): adottare un meccanismo che preveda l’accesso all’esenzione con 36 anni di contributi e 6 degli ultimi 7 anni impiegati in attività gravose, con conseguente individuazione delle 15 predette categorie.
Una soluzione già vista, come sottolineano i sindacati, che riprenderebbe lo schema dell’Ape sociale con il rischio di creare gli stessi problemi emersi proprio con la misura di pensione anticipata introdotta con l’ultima riforma delle pensioni: sono tante infatti ad oggi le domande di accesso all’Ape sociale rigettate.
"E poi se il meccanismo non va bene, se è ingiusto, serve cambiarlo non si può semplicemente agire per deroghe"
ha aggiunto inoltre la Camusso.
Pensioni news: pronta nuova mobilitazione?
Le parti torneranno quindi ad incontrarsi lunedì 13 novembre, con i sindacati intenzionati a rimanere sulle loro posizioni.
Se nemmeno dal prossimo incontro dovessero arrivare le risposte attese dalle parti sociali, fa sapere la Camusso, la possibilità di una nuova mobilitazione diventerebbe sempre più concreta. L’intenzione, infatti, è quella di ricordare al Governo gli accordi presi sulla fase due della riforma delle pensioni, affinché i punti delineati nell’accordo vengano affrontati e non più rimandati.
Dello stesso parere è anche Carmelo Barbagallo, segretario della Uil, che mostra scetticismo nei confronti della proposta del Governo:
"Abbiamo sempre detto che il meccanismo automatico legato all’aspettativa di vita riferito alla generalità della popolazione e poi applicato indifferentemente a tutti i lavori, che non sono tra loro uguali, crea problemi. Ecco perché - continua il segretario della Uil - abbiamo proposto di insediare una Commissione tecnico-scientifica, con la presenza di rappresentanti del Governo e delle parti sociali per verificare, settore per settore, quali sono i lavori gravosi. Abbiamo un anno di tempo, prima del 2019, per arrivare a una conclusione su questo punto. Ora, bisogna dare risposte in merito all’adeguamento delle pensioni in essere, alle garanzie per le future pensioni dei giovani che svolgono lavori discontinui, alle diseguaglianze che gravano sulle donne dedite anche ai lavori di cura."
E poi ammonisce il Governo:
"Oggi al Paese non servirebbe un Sindacato che scende in piazza, non vogliamo creare problemi alla già lenta ripresa economica: se ne rendano conto e non ci costringano a questo passo”.