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Pensioni: esodati, chi rientra nella settima salvaguardia?
martedì 20 ottobre 2015, di
Nella Legge di Stabilità 2016 è stata inserita la settima salvaguardia che, secondo il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, porrebbe fine alla questione degli esodati.
Gli esodati, infatti, sono quei lavoratori che nel 2011 hanno firmato un accordo con la propria azienda per mettersi in mobilità o hanno iniziato a versare i contributi volontariamente, per poter andare in pensione secondo quanto previsto dalle leggi vigenti. La riforma Fornero tuttavia ha alzato l’età e i requisiti per poter andare in pensione, lasciando gli esodati senza reddito.
Per porre rimedio alla situazione creata dalla riforma delle pensioni varata dal governo Monti sono intervenute negli anni 6 provvedimenti di salvaguardia, a cui si aggiunge la settima salvaguardia contenuta nella Legge di Stabilità 2016.
L’ultimo intervento si rivolge a una platea di 26.300 persone, a cui occorre aggiungerne altre 5mila già salvaguardate ma in attesa ancora di coperture finanziarie.
Quali sono gli esodati che rientrano nella settima salvaguardia? Vediamolo di seguito.
Lavoratori in mobilità
Tra gli esodati che rientrano nella settima salvaguardia ci sono circa 5mila lavoratori che, prima del 31 dicembre 2011, hanno firmato un accordo con la propria azienda per mettersi in mobilità o sono finiti in mobilità in seguito a procedure concorsuali dell’azienda stessa.
I requisiti che questi lavoratori devono avere per rientrare nelle tutele predisposte nella settima salvaguardia sono i seguenti:
– aver cessato l’attività entro il 31 dicembre 2012
– aver maturato il diritto alla pensione una volta terminato il periodo di mobilità o entro i 2 anni successivi.
Prosecutori volontari
Tra gli esodati che dovrebbero rientrare nella settima salvaguardia ci sono anche i prosecutori volontari ossia coloro che hanno versato spontaneamente i contributi per raggiungere i requisiti della pensione.
Anche in questo caso ci sono dei requisiti per poter rientrare tra i salvaguardati:
– maturare il diritto alla pensione con le vecchie regole in vigore prima della Legge Fornero entro il 6 gennaio 2017;
– avere ottenuto l’autorizzazione dall’Inps al versamento volontario dei contributi prima del 4 dicembre 2011;
– avere almeno un contributo volontario accreditato (o accreditabile) alla data del 6 dicembre 2011.
Tra i salvaguardati potranno rientrate anche coloro che non abbiano contributi accreditati prima del 6 dicembre 2011, purché in possesso dei seguenti requisiti:
– avere ricevuto l’autorizzazione a versare volontariamente i soldi all’Inps prima del 4 dicembre 2011
– avere alle spalle almeno un contributo versato in seguito ad attività lavorativa svolta tra 1º gennaio 2007 e il 30 novembre 2013.
Persone con figli disabili
Tra i salvaguardati rientrano anche quelle persone che risultano in congedo dal lavoro per assistere i figli con disabilità grave.
Cessati dal servizio
Tra gli esodati salvaguardati figurano anche i cessati dal servizio ossia quei lavoratori che hanno sottoscritto accordi individuali di incentivo all’esodo prima del 31 dicembre 2011: anche in questo caso devono aver maturato i requisiti per andare in pensione con le vecchie regole.
Ex lavoratori temporanei
Infine tra gli esodati che potranno usufruire delle tutele accordate con la settima salvaguardia rientrano anche i lavoratori che hanno perso il lavoro tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011 dopo essere stati assunti nello stesso periodo con un contratto a termine. Anche in questo caso i lavoratori devono rispettare alcuni requisiti:
– maturare i requisiti per la pensione con le vecchie regole entro il 6 gennaio 2017
– non essere stati rioccupati a tempo indeterminato successivamente.