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POS obbligatorio per professionisti, commercianti e artigiani: cosa c’è da sapere
venerdì 4 luglio 2014, di
Continuano a tenere banco polemiche e incertezze, legate al provvedimento secondo il quale, dallo scorso 30 giugno, diversi possessori di Partita Iva devono essere titolari di un POS, necessario per ricevere pagamenti attraverso carta Bancomat.
Il POS obbligatorio interessa i professionisti, tra cui medici, avvocati, architetti e ingegneri, oltre che commercianti e artigiani. Il tema più acceso sul quale i rappresentanti delle stesse categorie si trovano a discutere, è la totale assenza di una sanzione prevista per chi non si adegua entro i termini.
Nella polis ideale immaginata da Platone, questa mancata minaccia di provvedimenti ai danni di chi non segue le indicazioni del Governo, potrebbe sicuramente passare come un segno di fiducia verso una classe di lavoratori responsabile, onesta e incline ad adeguarsi alle direttive imposte. Ma nell’attuale Italia, la più grande debolezza della normativa che prevede il POS obbligatorio per professionisti, artigiani e commercianti, sta proprio nell’evidente vuoto determinato dall’indulgenza già annunciata per gli eventuali inadempienti.
Facendo un passo indietro, si scopre che la normativa impone di accettare il Bancomat per transazioni al di sopra dei 30 euro, solo se queste sono eseguite negli uffici o negli studi di realtà economiche beneficiarie del pagamento. La stessa disciplina, antecedente al 30 giugno, prevedeva che il POS fosse necessario solo per le aziende o i professionisti che, nell’anno precedente, avevano fatto registrare un fatturato superiore ai 200mila euro. L’attuale direttiva, invece, non prevede l’esenzione per nessuna fascia di fatturato.
La normativa, parte integrante del discusso Decreto Crescita 2.0 (dl 179/2012), secondo le intenzioni di chi l’ha promosso, dovrebbe essere un ulteriore strumento a favore della tracciabilità delle transazioni, nella battaglia contro l’evasione fiscale. Peccato però che l’ormai famoso POS obbligatorio riceva critiche feroci da svariati fonti.
L’Ordine degli Architetti, una delle tante voci del coro, ha presentato un’istanza al TAR del Lazio, nella quale bolla la normativa come “insensatamente vessatoria e costosa”. È proprio sui costi di tale obbligo che si puntano gli indici. Anche Adusbef e Federconsumatori palesano il ragionevole dubbio secondo il quale l’investimento per dotarsi di POS, apparecchiature elettroniche e know how necessari a gestire i pagamenti via Bancomat, possa essere scaricato sui cittadini, attraverso un aumento selvaggio delle tariffe.
Questo discorso appare ancor più valido se si considera che l’adeguamento alla normativa non prevede la spesa una tantum ma il continuo esborso di percentuali su ogni singola transazione. In questa ottica, gli effetti del decreto legge andrebbero quindi nettamente a discapito dei consumatori. Fra l’altro, c’è chi fa notare che l’evasione fiscale si può combattere altrettanto efficacemente stabilendo l’obbligo di ricevere il compenso derivante dalla vendita di beni e servizi, attraverso assegno o bonifico bancario e non a mezzo contanti.
Il discorso diventa leggermente diverso nel caso di commercianti al dettaglio, i quali si sono già da tempo attrezzati con POS, per consentire il pagamento ad un numero sempre crescente di clienti, abituati ad utilizzare sia il Bancomat che le principali carte di credito. Il provvedimento sembra interessare quindi più da vicino i professionisti e gli artigiani e, infatti, sono loro le classi che, in questo particolare momento, minacciano di dissotterrare l’ennesima ascia di guerra.
Verrebbe da dire “niente paura”, tanto non saranno combinate multe. In tanti hanno scelto questa linea che, però, non è proprio apprezzabile, per i lavoratori che provano a contribuire con il loro comportamento a mettere un tassello per una polis che sia almeno un po’ ideale.
D’altra parte, da un Governo lungimirante e attento ai reali bisogni di professionisti e imprenditori in generale, ci si aspetterebbe un’azione mirata a diminuire sensibilmente i costi di gestione di alcuni sistemi di pagamento, come il POS Bancomat, prima di renderli obbligatori.