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Oro: prezzi sotto 1.370 per minori tensioni sulla Siria

martedì 10 settembre 2013, di Nicola D’Antuono

La possibilità di perseguire la strada della diplomazia per risolvere la crisi siriana sta favorendo l’assunzione di maggiori rischi sui mercati finanziari, creando contestualmente i presupposti per forti vendite sui beni rifugio. L’oro è così finito nel mirino delle vendite, tanto che i prezzi si stanno sempre più allontanando dalla soglia psicologica di 1.400 dollari l’oncia. Oggi il metallo prezioso ha toccato un minimo intraday a 1.364 dollari, avvicinandosi alla zona di supporto giornaliera di area 1.360 - 1.350 dollari.

La Russia ha proposto di risolvere la crisi siriana, chiedendo al regime di Damasco la disponibilità a mettere sotto controllo l’arsenale chimico. Gli Stati Uniti, sempre pronti a dare il via a un’azione militare rapida e mirata, sono disponibili a valutare la proposta russa e a seguire eventualmente la via diplomatica. Barack Obama, che al momento non sembra avere il pieno consenso del Congresso, vuole capire se Mosca e Damasco fanno realmente sul serio.

Intanto l’oro si sta dirigendo verso zone di supporto importanti. In caso di approdo in area 1.350 dollari l’oncia, l’eventuale rimbalzo o crollo dei prezzi da questi livelli dipenderà probabilmente dall’esito delle trattative relative al dossier siriano. Se le cose dovessero peggiorare, il metallo giallo dovrebbe riprendere quota e avviarsi nuovamente verso 1.400 dollari, altrimenti è probabile un sell-off fino a 1.300 - 1.280 dollari.

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