Home > Altro > Archivio > Oro: dietro il crollo non c’è solo il superdollaro. Il prossimo target è 1.000$

Oro: dietro il crollo non c’è solo il superdollaro. Il prossimo target è 1.000$

venerdì 7 novembre 2014, di Nicola D’Antuono

Le difficoltà dell’oro sono diventate sempre più evidenti nelle ultime due settimane dopo che il prezzo del metallo giallo ha perforato con decisione anche la fondamentale area di supporto di 1.180$ l’oncia, che finora aveva sempre tenuto botta alla insaziabile fame di venditori di lingotti. I prezzi sono così crollati fin sotto 1.140$ l’oncia, sui livelli più bassi da oltre quattro anni. Dietro il crollo dell’oro si cela soprattutto la straripante forza del dollaro americano, che nella seconda parte dell’anno ha messo a ferro e fuoco l’intero mercato valutario registrando performance esaltanti.

Tuttavia la debolezza del metallo prezioso non dipende solo dall’andamento del superdollaro, bensì anche dalla scarsa richiesta di lingotti sul mercato fisico. L’Spdr Gold Trust, il maggiore Etf al mondo che investe in oro fisico, ha visto i propri asset diminuire ulteriormente fino a livelli minimi che non si vedevano ormai da oltre 6 anni. Ormai un po’ tutti gli analisti finanziari si aspettano un ulteriore crollo della quotazione, fino a 1.000$ l’oncia. Questa soglia psicologica, però, non sarà facile da buttar giù come avvenuto di recente per i 1.200$ o i 1.100$.

Infatti il costo di produzione per le società aurifere si aggira proprio intorno ai mille dollari. Prezzi più bassi rischierebbero di mandare sempre più in rosso i bilanci, per cui è molto probabile una forte richieste di oro su questi livelli di prezzo. Gli specialisti di Websim Intermonte hanno già pronosticato un ribasso fino a 1.080$ - 1.000$, suggerendo anche l’apertura di nuovi short in caso di rimbalzo tecnico verso quota 1.170$ o 1.200$. Da tempo, invece, Goldman Sachs ritiene che si arriverà a 1.050$ l’oncia entro fine anno.

Nessun analista è particolarmente morbido con l’oro, che lo scorso anno ha registrato una flessione vicina al 29% mostrando la peggiore performance dal 1981 e il primo rosso dopo ben dodici anni di rialzi consecutivi che avevano spinto la quotazione su valori record a 1.920$ l’oncia nel settembre 2011. Sono poche, dunque, le speranze di un rimbalzo consistente da qui a fine anno. Tra l’altro la domanda dei consumatori asiatici è ai minimi: sul mercato cinese la quotazione dell’oro è a sconto rispetto a quella londinese, mentre in India la domanda per la gioielleria mostra un calo intorno al 10% su base tendenziale.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.