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Nuovo Codice della Strada, la riforma in Senato subisce le prime bocciature
domenica 1 marzo 2015, di
Nuovo Codice della Strada, la riforma va a rilento. Il pacchetto di norme, attualmente sottoposto all’esame delle commissioni parlamentari del Senato della Repubblica, è andato incontro alle prime bocciature. Il motivo è semplice: mancano le necessarie coperture economiche.
L’iter della Riforma del Codice della Strada
Lo stop, almeno su alcuni punti, è arrivato lo scorso giovedì, attraverso i lavori della commissione Bilancio di Palazzo Madama: tra le nuove disposizioni ce ne sono diverse che comportano un aggravio per la spesa pubblica, senza che siano state previste le necessarie entrate. Un problema non di poco conto, visto che questo equilibrio è sancito dall’articolo 81 della Costituzione italiana. Un altolà che non ha mancato di sorprendere, visto che la riforma aveva già ottenuto il via libera da parte della Camera dei deputati.
Il parere della Commissione Bilancio
Nello specifico, il ddl che delega al Governo l’intera riforma stabilisce molte novità di rilievo; tra di esse, hanno guadagnato la bocciatura il previsto riordino di sanzioni e controlli, misure per pedoni e ciclisti, nonché la possibilità di andare in autostrada anche per i motocicli a 120 cc. Niente da fare anche per il riordino delle funzioni degli organi di polizia (con maggior ricorso agli ausiliari), i maggiori controlli su officine autorizzate alla revisioni e le misure per incentivare l’uso delle scatole nere sui veicoli.
Che cosa ne sarà della Riforma?
Nonostante tutto, la riforma del Codice della Strada non può certo considerarsi definitivamente arenata; certamente un po’ rallentata nel suo cammino, e bisognosa di nuovi accordi politici tra Governo e membri del Senato.