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Novità pensioni: proroga Opzione donna, il punto della situazione

giovedì 15 giugno 2017, di Stefania Manservigi

Le ultime novità sulle pensioni riguardano anche Opzione donna.
Continua infatti la battaglia delle lavoratrici donne per chiedere la proroga del regime sperimentale che, ad oggi, risulta concluso al 31 dicembre 2015.
La strada è in salita, anche a causa della chiusura mostrata dal Governo sull’argomento: l’esecutivo, con la decisione di non inserire l’estensione del regime di Opzione donna nella scorsa Legge di Stabilità, avrebbe reso nota l’intenzione a non puntare sulla misura, virando su altre forme di pensione anticipata destinate alle donne.
Con la chiusura della prima fase della riforma delle pensioni, infatti, potrà essere avviata la fase due che vedrà sul tavolo del confronto tra Governo e sindacati anche la questione delle pensioni delle donne, ad oggi rimaste sprovviste di una misura di pensione anticipata ad esse dedicata. Tra le soluzioni più probabili l’introduzione di una sorta di Ape sociale al femminile, basato sul riconoscimento dei lavori di cura.
La soluzione non piace però alle lavoratrici che si stanno battendo da mesi per ottenere la proroga di Opzione donna al 2018, una misura già pronta, che non avrebbe bisogno di ulteriori confronti e discussioni.
Alla luce delle ultime novità sulle pensioni resta possibile una proroga di Opzione donna?

Novità pensioni: proroga Opzione donna, Rizzetto e la petizione

Nonostante la chiusura del Governo su una possibile proroga di Opzione donna, le lavoratrici non si arrendono e sono riuscite a trovare appoggi anche nella politica.
A sposare la causa della proroga della misura di pensione anticipata è stato Walter Rizzetto, esponente di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera, che aveva presentato un emendamento alla manovra correttiva attualmente in esame al Senato, poi bocciato, con cui chiedeva l’estensione al 2019.
Walter Rizzetto rimane schierato dalla parte delle donne e, attraverso Twitter, ha invitato tutti a firmare la petizione lanciata sul sito Change.org per chiedere la proroga al 2018.
I motivi per aderire alla richiesta delle lavoratrici donne che chiedono la prosecuzione del regime sperimentale di Opzione donna sono diversi: consentire anche alle donne di poter usufruire di uno strumento di flessibilità in uscita, che permetta di conciliare gli impegni di vita familiare con quelli della vita familiare; garantire un risparmio sul medio lungo termine per le casse dello Stato, prevedendo Opzione donna un’importante decurtazione sull’assegno pensionistico che viene calcolato con il metodo contributivo; realizzare quel ricambio generazionale che garantirebbe ai giovani di poter accedere con più facilità al mondo del lavoro.

Novità pensioni: proroga Opzione donna, donne che dicono no

Nonostante la battaglia delle lavoratrici donne per chiedere la proroga del regime sperimentale di Opzione donna, c’è anche chi si è schierato apertamente contro la misura.
Tra queste l’economista Marcella Corsi che non vede di buon occhio la misura:

"Dobbiamo arrabbiarci e lottare per mantenere le donne nel mondo del lavoro, non per farle uscire malamente e per gravarle di carichi familiari di cui si occuperanno a causa di un welfare assente”

ha commentato, sottolineando poi come il passo in avanti da fare sia consentire a tutte le donne di poter dedicarsi sia alla vita familiare sia a quella professionale

"senza dover fare dolorose scelte, spesso autolesionistiche, perché stremate tutta una vita da un lavoro di cura non retribuito né riconosciuto”.

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