Home > Altro > Archivio > Movimento 5 Stelle sondaggi: crollo M5S dopo caos Raggi ma il Pd non ne (…)
Movimento 5 Stelle sondaggi: crollo M5S dopo caos Raggi ma il Pd non ne approfitta
lunedì 12 settembre 2016, di
Movimento 5 Stelle sondaggi: cosa cambia dopo le ultime polemiche? - Non c’è pace per il Movimento 5 Stelle e per la giunta romana di Virginia Raggi, che sta vivendo la sua prima vera crisi a soli due mesi dalle elezioni che hanno consegnato la capitale ai pentastellati.
Tra gaffe, defezioni, polemiche e disavventure varie, il Movimento 5 Stelle sta pagando a livello nazionale in termini di consenso i problemi riscontrati dall’amministrazione capitolina, anche se gli istituti non sembrano concordare sulla reale entità del calo nei sondaggi.
E’ SWG a dipingere lo scenario peggiore per i grillini. Secondo l’istituto, dal 1° all’8 settembre - ovvero nel clou del caos romano - il Movimento 5 Stelle ha registrato un crollo nei sondaggi pari al 4,4%, passando nel giro di sette giorni dal 29,5% al 25,1%.
A beneficiare di questo calo, però, non sarebbe stato il Partito Democratico, ma soprattutto la Lega Nord e Sinistra Italiana.
I dem, infatti, stando ai dati SWG, sarebbero saliti solo dello 0,6%, passando dal 30,4% al 31%. Il partito guidato da Matteo Salvini ritorna ai livelli di qualche mese fa e raggiunge il 14,1%, mentre Forza Italia si attesta al 13,9%. Sinistra Italiana invece supera la soglia di sbarramento prevista dall’Italicum e passa dal 2,5% al 3,4%.
Movimento 5 Stelle sondaggi: l’analisi di IPR e Tecnè
Concordano con l’analisi di SWG anche IPR e Tecnè, che nei sondaggi effettuati per il programma di Rai Uno Porta a Porta hanno evidenziato una flessione del 3% per il Movimento 5 Stelle rispetto a luglio e una parallela crescita dell’1% (IPR) e dello 0,6% (Tecnè) per il Partito Democratico.
Movimento 5 Stelle sondaggi: il parere di Ixè
Il sondaggio di Ixè per la trasmissione Rai Agorà Estate calcola un calo dello 0,9% per il Movimento 5 Stelle dopo le ultime vicende capitoline. Anche in questo caso il beneficio per il Pd è quasi irrisorio: +0,3%.
Lo stesso sondaggio rivela inoltre che per il 65% degli italiani Virginia Raggi dovrebbe rimanere al suo posto nonostante la bufera abbattutasi sulla sua giunta. Secondo il 52% degli italiani, però, all’interno del Movimento 5 Stelle vi sarebbe un problema di trasparenza, mentre per il 40% il problema non esiste.
Cambiano le percentuali tra gli elettori M5S: solo per il 24% sussisterebbe un problema di scarsa trasparenza, mentre per il 67% non vi è alcun problema di questo tipo.
Inoltre, secondo il 46% degli italiani, sarebbero i poteri forti la principale causa delle difficoltà riscontrate dall’amministrazione romana dei 5 Stelle: percentuale che tra gli elettori grillini diventa pari all’84%.
Movimento 5 Stelle sondaggi: per Piepoli caos Roma ininfluente
Fuori dal coro la voce del sondaggista Nicola Piepoli, che considera “statisticamente ininfluenti” le conseguenze del caos romano sul gradimento nazionale verso il Movimento 5 Stelle.
Secondo Piepoli:
“Roma è la Capitale ma è pur sempre una città, non è l’Italia. Accanto alla Raggi c’è pure la Appendino a Torino, considerata da tanti bravissima. Guai a dimenticarci che il M5S è un movimento nazionale, non locale, e che oggi vale stabilmente il 27,5%”.
Il sondaggista poi aggiunge che:
“Per verificare seriamente se la crisi abbia prodotto una tendenza negativa stabile dovremo aspettare almeno 2 o 3 mesi. Ma a quanto mi risulta, il 5 settembre, alla domanda se la Raggi stia lavorando per il bene della sua città, il 30% ha risposto di sì. Favorevoli alla sindaca di Torino, il 45%. E addirittura, sempre lo stesso giorno il M5S a livello nazionale cresce dello 0,5%, attestandosi a quota 27,5%”.
Movimento 5 Stelle sondaggi: Demos per La Repubblica
Più negativo verso il Movimento 5 Stelle è il sondaggio Demos pubblicato sabato dal quotidiano La Repubblica, che da giugno a oggi sottolinea per i grillini un calo di quasi 4 punti percentuali nelle intenzioni di voto degli italiani a vantaggio del Partito Democratico, che invece risale del 2%.
Lo scotto più pesante per M5S si avrebbe al ballottaggio, formula prevista dall’attuale legge elettorale. A giugno 2016 - sulla scia dei successi alle amministrative di Roma e Torino - il Movimento 5 Stelle al secondo turno staccava il Pd di oltre 9 punti percentuali (57,7% contro il 45,3%).
Oggi, invece, dopo le polemiche che hanno investito la giunta capitolina, i dem si trovano sopra di 3,4 punti percentuali (51,7% contro il 48,3%).
