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Morto Giuseppe Ciarrapico, editore ed ex presidente della Roma amico di Andreotti e Almirante
domenica 14 aprile 2019, di
È scomparso stamattina a Roma, a 85 anni, Giuseppe Ciarrapico, importante imprenditore laziale, uno dei protagonisti della Prima Repubblica ed ex presidente della Roma. Deceduto alle 7 e 40 di domenica mattina, nella clinica Quisisana dove era ricoverato, Ciarrapico era malato da tempo. Ma le sue condizioni erano parecchio peggiorate nell’ultimo periodo.
Chi era Giuseppe Ciarrapico
Nato a Roma il 28 gennaio 1934, si autodefiniva “fascista antinazista” e il suo gruppo editoriale aveva pubblicato diversi libelli revisionisti ai limiti dell’apologia. Al giornalista Gian Antonio Stella, aveva detto di credere “nella natura cattolica, mediterranea, latina del fascismo”. A 13 anni, nel 1947, si era iscritto al Movimento Sociale Italiano, e fu stretto amico di Giorgio Almirante. Ma la sua carriera di politica attiva fu solo marginale, quando divenne senatore del Pdl nella XVI legislatura. E i suoi legami politici spaziarono in lungo e in largo, dalla DC di Andreotti ad Alleanza Nazionale.
Altrettanto ampia fu la sua attività imprenditoriale. Fu proprietario di marchi di acque minerali e delle Terme di Fiuggi, di una tipografia a Cassino, compagnie di catering, lo storico Bar Rosati di Piazza del Popolo e di una compagnia di aerotaxi. E ancora di una rete di cliniche private nel Lazio per un totale di mille posti letto e, soprattutto, di diversi quotidiani locali, che prima della crisi gli rendevano 5 milioni di euro l’anno.
L’impero editoriale di Ciarrapico
Suoi i successi di Ciociaria Oggi, Latina Oggi, Oggi Nuovo Molise, Nuova Viterbo Oggi e Nuova Rieti Oggi. Fu lui stesso a rivelare l’intuizione imprenditoriale che lo aveva spinto a investire nelle news locali. Nel corso di un viaggio negli Stati Uniti con Giulio Andreotti, incontrò l’editore del Washington Post: “Ci disse che i soldi veri li faceva con Bronx News. Lì ho capito tutto”.
Fu presidente della A.S. Roma dal 1991 al 1993, consegnando ai Sensi una società vicina al fallimento. Nel corso della sua lunga carriera ebbe numerosi guai giudiziari e diverse condanne penali anche in via definitiva (bancarotta fraudolenta, finanziamento illecito ai partiti, etc.) . Nel 2010 e nel 2012 scoppiarono polemiche sulle sue dichiarazioni antisemite e omofobe. Fece scalpore, nel 2007, la sua presenza alla convention del Partito Democratico, ma chiarì: “Qui per stima e amicizia, a sinistra mai”.