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Monti dall’UE pianifica un’altra stangata per l’Italia
venerdì 27 gennaio 2017, di
Mario Monti prepara un nuovo piano lacrime e sangue per l’Italia, che potrebbe ben presto vedere un aumento delle tasse. Difatti con la Brexit verranno a mancare la bellezza di 6 miliardi di euro alle tasche dell’Unione europea e probabilmente saranno i cittadini a doverne fare le spese.
Quello che Monti non è riuscito a fare nel suo breve mandato in Italia, sembra pronto ad applicarlo all’Europa e a tutti i paesi che ne fanno parte. Economicamente infatti l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione sarà particolarmente salata e si cercano quindi nuovi introiti per far quadrare i conti.
Ad approfondire l’argomento ci pensa Nessuno, in un video del 19 gennaio 2017 mostra quali sono i piani di Monti per il dopo Brexit.
Vediamo insieme quali potrebbero essere le ripercussioni per l’Italia e su quali settori sembra aver messo gli occhi Mario Monti per il suo aumento di tasse.
Di seguito vi alleghiamo anche il video dell’intervento di Nessuno tenutosi a La Gabbia il 19 gennaio.
Nuove tasse per l’Italia: il piano di Monti
Non tutti sanno che dal 2014 Mario Monti guida un gruppo di 10 economisti che si occupano di far quadrare i conti dell’Unione europea: l’High level group on own resources.
Un pool di 10 persone strettamente legate all’Unione e tra i più influenti nel vecchio continente.
Il gruppo, ci dice Nessuno nel suo approfondimento, viene anche chiamato Gruppo Monti, dal momento che l’ex Presidente del Consiglio italiano ne è alla guida. Tutti ricordiamo il periodo del suo breve mandato per le proposte che vennero fatte e soprattutto per le tasse che vennero introdotte.
Monti non sembra essersi arreso e dopo l’esperienza italiana cerca di imporre le sue decisioni dall’alto.
Il team ha il compito di ottimizzare le finanze dell’Unione europea, che derivano principalmente dalle tasse che gli stati membri versano. Arriva però un problema da non sottovalutare adesso: l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione.
Una decisione che farà perdere all’Unione la bellezza di 6 miliardi di gettito l’anno che ovviamente dovranno essere tamponati in qualche modo.
Il compito del Gruppo Monti è quindi quello di ideare un piano e di applicarlo quando la Brexit verrà attuata. Il Professore afferma che non verranno imposte nuove tasse, ma che si razionalizzeranno le risorse.
Il report intanto è pronto e le voci al riguardo parlano però di rincari su alcuni punti molto cari a Monti.
Un conto infatti sono le imposte direte e un altro le indirette... si parla infatti di ricari sull’energia elettrica, di una tassa sul carbone e di una sulla benzina. I consumatori saranno quindi colpiti da questi rincari, dal momento che i soldi da qualche parte si dovranno pur trovare.
Sembra inoltre che Monti con il suo team si sia spinto oltre e sia arrivato anche alla tassa sul valore aggiunto.
Ciò comporterà un aumento dell’IVA che i vari stati devono versare a Bruxelles e un conseguente aumento dell’IVA anche nei paesi interessati.
Togliere potere di spesa ai Paesi: l’idea di Monti
Mario Monti però non chiude qui le sue proposte e prova ad estirpare i problemi alla radice: dal debito pubblico. Perché non piace a Monti e all’Unione europea che gli stati spesso non rispettino gli impegni presi per la diminuzione del debito pubblico, in primis l’Italia.
Cosa fare quindi se nessuno rispetta le consegne? Semplice, togliendo agli stati il potere di spesa e cominciando quindi a gestire la questione direttamente dall’interno. Monti sembra infatti nei progetti dell’ex Presidente del Consiglio cercare di erodere la sovranità degli stati membri, impostando così una gestione più centralizzata.
Ciò comporterà che i paesi dell’Unione non potranno più disporre in modo autonomo delle loro finanze, ma dovranno far capo all’Unione, che si occuperà delle voci di spesa di ciascun paese. Una manovra non da poco e che toglierà all’Italia e ali stati gran parte del proprio potere.
Di seguito vi alleghiamo il video originale dell’intervento di Nessuno a La Gabbia, che vi invitiamo a vedere e a comprendere bene.