Merkel, vertice bilancio UE: Posizioni lontane. Eni crolla sulle accuse a Scaroni e Piazza Affari soffre

Affrontare la questione del bilancio europeo per il settennio 2014-2020 risulta una scelta cruciale per il destino stesso dell’Europa, segnata dalla crisi, dall’austerità e da un’incertezza politica che influenza negativamente i mercati internazionali. L’Europa potrebbe piombare nel caos o, forse peggio, potrebbe immobilizzarsi qualora i 27 Stati non giungessero ad un compromesso, soprattutto perché non esiste un “PIANO B”.
Sul destino comunitario aleggia una densa nuvola nera, a confermalo ci pensa la cancelliera tedesca Angela Merkel: “Non siamo sicuri di arrivare ad un accordo. Le posizioni sono ancora lontane”. “In tempi di incertezza economica e alta disoccupazione - ha proseguito - è di grande importanza da un lato poter pianificare e spendere soldi attentamente, ma dall’altro che ci sia solidarietà tra i paesi contributori netti e quelli riceventi”.
Su una posizione negativa si piazza anche Cameron: “Le proposte di novembre sono troppo alte e devono scendere, se non scenderanno non ci sarà alcun accordo”. Hollande insiste su agricoltura e coesione.

Le cifre in ballo

La bozza del compromesso di Van Rompuy contemplerebbe:

• tagli per oltre 40 miliardi di euro, di cui 13 circa per gli impegni e 30 per i pagamenti;
• tagli nella rete infrastrutturale da 40 miliardi di euro a meno di 20;
• esigue risorse per l’occupazione giovanile, circa 6 miliardi di euro;
• un tetto massimo per gli investimenti futuri di 956,9 miliardi di euro;
• un tetto massimo per le spese effettive di 900 miliardi di euro.

La fiducia di Draghi

Nel frattempo il numero uno della BCE lancia segnali di ottimismo:

“L’apprezzamento dell’euro è in una certa misura il segno di un ritorno di fiducia. L’inflazione è scesa ancora come previsto e dovrebbe restare contenuta, questo ci permette di mantenere una politica monetaria accomodante”.

Nell’incontro di oggi infatti, la BCE ha lasciato il tasso di interesse invariato allo 0,75%, il tasso marginale all’1,5% e quello sui depositi a zero.

Europa

I listini europei chiudono in ribasso. Il Ftse 100 di Londra cede l’1,06%, il Cac 40 di Parigi l’1,15%, l’Ibex di Madrid lascia sul terreno lo 0,35%, mentre, in controtendenza, il Dax di Francoforte registra un lieve rialzo dello 0,13%.

Piazza Affari

Anche la seduta odierna di Piazza Affari segna rosso. La Borsa di Milano veste la maglia nera e chiude in ribasso con il Ftse Mib a quota -1,22% e l’All Share a -1,39%. Lo spread schizza a 300 e sull’andamento della seduta incide una nuova indagine per corruzione: l’a.d. Paolo Scaroni è accusato di corruzione internazionale a causa di una maxitangente all’Algeria. Eni crolla, ma Saipem regge, sulla scia di nuovi contratti dal valore totale di 3,2 miliardi di euro dal mese di novembre ad oggi.

Buona performance anche per Impregilo grazie alla conferma dell’Opa di Salini di aver deciso la promozione di

“un’offerta pubblica di acquisto volontaria avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Impregilo, con l’esclusione delle risparmio mio, non detenute da Salini, al prezzo di Euro 4 per azione”.

Il comparto bancario soffre, ma in controtendenza MPS balza a 4,08%. Ieri il Cda ha fatto il punto sulla situazione delle perdite, circa 730 milioni di euro, e deliberato l’emissione di Monti bond, che ha dato vigore al titolo in Borsa.

I rialzi

I ribassi