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Mario Monti da Omnibus: abbasseremo le tasse

lunedì 28 gennaio 2013, di Piero Capello

Solo qualche mese fa sarebbe sembrata un’utopia.
Mario Monti, fautore della stabilità dei conti del paese, a discapito delle tasche dei contribuenti, tenta un rilancio della sua popolarità.
Appurato che essere colui che ha fatto ciò che si sarebbe dovuto fare non paga in termini di sondaggi, il Professore tenta la riscossa calcando un terreno caro ai politici di lungo corso: le tasse.
Oggi a Omnibus Mario Monti ha infatti annunciato la ferma intenzione di abbassare la pressione fiscale.

La trasformazione

Già da diverse settimane Monti ha dato prova di aver cambiato la propria visione riguardo le tasse.
Il suo Governo ha avuto il merito di essere stato il primo a portare avanti un’agenda politica tanto ricca di misure impopolari.
Ora che però il Premier punta a una rielezione, o meglio alla prima elezione basata sul consenso popolare, deve anche lui piegarsi alla dura legge della campagna elettorale.
Il Presidente del Consiglio uscente non avrebbe rinnegato il proprio orientamento all’austerità, tutt’altro: Monti, nei giorni scorsi, ha rivendicato con fierezza le misure lacrime e sangue degli ultimi quattordici mesi e non ha cercato di nasconderle sotto il tappeto.
Ostenta anzi il suo operato e lo pubblicizza come un sacrificio necessario, grazie al quale sarà adesso possibile tornare a respirare un’aria più leggera in ambito fiscale.

Il Professore a Omnibus

Mario Monti, ospite su La7 nella trasmissione Omnibus, ha plaudito al piano di Confindustria, il progetto per l’Italia, ma ha annunciato che il suo partito, Scelta Civica, a breve proporrà una linea d’azione che in tema di IRPEF e IRAP andrà anche oltre le proposte di Confindustria.
Il Premier uscente promette una riduzione della pressione fiscale pari a 29,5 miliardi di euro, così ripartiti:

  • IMU, previsto un piano per la riduzione dell’imposta più impopolare varata dal Governo dei tecnici: - 2,5 miliardi di euro;
  • IRAP, prevista una riduzione di 11,5 miliardi di euro dal 2014 a fine legislatura;
  • IRPEF, si procederà a un taglio di 15,5 miliardi di euro.

Il piano d’azione di Monti

Per riuscire nel taglio delle tasse Monti ha inquadrato nel proprio mirino la spesa pubblica che andrebbe bloccata.
Monti ha affermato di non voler tollerare alcun incremento di questa voce nei prossimi cinque anni, cosa che si tradurrebbe in un risparmio del 4,5% nell’arco di un lustro.
Questo permetterà di avviare gli sgravi sull’IMU già dal 2013.
Monti ha commentato anche le posizioni di quei partiti che l’IMU vorrebbero proprio toglierla: non si tratterebbe di promesse realistiche a meno di non voler preventivare il ricorso ad un nuovo Governo tecnico.
Per quel che riguarda l’IRAP Monti prevede di avviarne una riduzione progressiva che inizierà a far sentire i suoi effetti dal 2014 per giungere al culmine entro la fine della legislatura.

Il Premier ha inoltre sottolineato come sia della massima urgenza lo stanziamento di una serie di provvedimenti volti all’irrobustimento dell’apparato contro la corruzione che allo stato attuale non sarebbe in grado di scoraggiare tutta una serie di comportamenti lesivi del bene comune.

Monti ha inoltre commentato le parole di Berlusconi, che ieri durante il giorno della memoria aveva ricordato Auschwitz ma salvato Mussolini:

"La battuta di Berlusconi, se è stata una battuta, è stata veramente molto, molto infelice per il luogo e la circostanza in cui è stata effettuata".

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