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Berlusconi parla di Auschwitz ma salva Mussolini. Stretta di mano con Monti

domenica 27 gennaio 2013, di Piero Capello

Berlusconi, in visita a sorpresa a Milano, si commuove, durante il Memoriale della shoah, parlando della propria visita ad Auschwitz.

All’evento erano presenti anche Napolitano, con cui Berlusconi si è intrattenuto brevemente, e Mario Monti.
Tra il leader del PDL e quello di Scelta Civica solo una cordiale stretta di mano dopo le smentite bilaterali riguardo una possibile alleanza.
Di ieri la rottura del silenzio di Berlusconi riguardo MPS.

Berlusconi salva Mussolini

Berlusconi ha affermato che la sua visita ad Auschwitz avrebbe cambiato la sua visione del mondo.
I giovani dovrebbero tenere a mente una simile tragedia come monito.
Berlusconi, con voce sommessa, ha espresso il proprio sentimento riguardo la shoah, ma ha anche sottolineato come la promulgazione delle leggi razziali e la successiva deportazione nei campi di concentramento tedeschi di cittadini italiani, sia stato un errore commesso da Mussolini: un leader che avrebbe comunque fatto tante cose buone per il Paese.

La stretta di mano con Monti

Berlusconi ha stretto la mano a Monti: tra i due era evidente una certa freddezza.
Solo ieri il leader del PDL ha smentito energicamente ogni ipotesi di future alleanze con il “centrino” costituito da Monti, Fini e Casini.
Già in passato il PDL ha avuto a che fare con costoro, ha affermato Berlusconi rilevando che tale esperienza sarebbe un motivo più che sufficiente per escludere ogni futura ipotesi di collaborazione.
L’ex Presidente del Consiglio conterebbe sulla possibilità di fare il miracolo: ottenere il 40% dei consensi.
Dalla sua (ri)scesa in campo il partito ha effettivamente guadagnato molto terreno e riuscirà probabilmente ad avere un peso significativo sia alla Camera che al Senato.
Ma questo a Berlusconi non basterebbe: punterebbe infatti alla rielezione, incidendo sul popolo degli indecisi e degli scoraggiati, spiegando loro il perché del suo sostegno al Governo dei tecnici.

Faccenda MPS

Berlusconi aveva sino a ieri mantenuto il silenzio sulla faccenda MPS, lasciando ai massimi esponenti del suo partito ogni commento in merito.
Il suo intervento è stato senza dubbio originale: chi si aspettava una riscossa giustizialista da parte del Cavaliere è stato senza dubbio sorpreso.
Berlusconi, restando fedele alla sua linea garantista, ha sottolineato che la priorità sarebbe rimettere in sesto MPS: le eventuali responsabilità andrebbero appurate ma non avrebbero carattere di urgenza.
L’ex Premier ha sfruttato comunque la situazione a proprio vantaggio, domandando agli italiani come potrebbero fidarsi ad assegnare alla Sinistra il governo del Paese quando questa non sarebbe nemmeno in grado di gestire una banca.
Si tratta di una stoccata di precisione che pur non esponendo Berlusconi ai riflettori del giustizialismo, insinua una commistione tra il PD e MPS.
Berlusconi si è domandato inoltre a chi gli italiani affiderebbero dei soldi vinti al Totocalcio: a un professorino (Monti) che avrebbe sempre sbirciato l’economia dal buco di una serratura? Oppure alla Sinistra che vanta esponenti come Vendola, che odierebbero i ricchi e li vorrebbero “mandare all’inferno”?
Su Vendola, Berlusconi prosegue affermando che lo invierebbe volentieri a vivere in un paradiso come quello nordcoreano, dove sarebbe ancora in voga quella che il leader PDL identifica con “l’ortodossia comunista”.

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