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Magistrato: chi è e cosa fa la magistratura
giovedì 17 agosto 2017
Il magistrato è un membro della magistratura che esercita importanti funzioni giuridiche nei limiti della legge. Le sue funzioni e compiti trovano fondamento nella Costituzione, che ne sancisce l’indipendenza e autonomia.
Nell’ordinamento italiano è magistrato sia un giudice (magistratura giudicante), che un pubblico ministero (magistratura requirente). A regolamentare come diventare parte della magistratura ordinaria c’è un duro concorso per esami.
Ecco cosa fa e chi è il magistrato con significato del termine e con le informazioni più importanti sul ruolo della magistratura.
Magistratura: cos’è e significato
Il significato e cos’è la magistratura trova il suo fondamento sin nella Costituzione, a cui è dedicato il Titolo IV della II Parte della Carta. All’articolo 104 viene sancito come:
“la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”.
Uno dei compiti del magistrato è quindi quello di essere il depositario di uno dei poteri dello Stato, quello giudiziario. L’indipendenza di cui gode è in primo luogo quella dal potere politico delle Camere e del Governo. La separazione dei poteri dello stato (giudiziario, legislativo, esecutivo) è uno dei cardini dello Stato di diritto.
L’autonomia della magistratura è realizzata mediante il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), presieduto dal Presidente della Repubblica. Tra i suoi compiti ci sono le assunzioni, assegnazioni e i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari dei magistrati (art. 105 Costituzione).
Magistratura giudicante e magistratura requirente: giudice e pubblico ministero
Solitamente il concetto viene diviso in magistratura giudicante e requirente in base a cosa fa il magistrato:
- magistratura giudicante, propria dei giudici, ha come scopo quello dirimere le controversie sulla base della legge;
- magistratura requirente, a cui afferisce il pubblico ministero (PM), e che ha il compito di svolgere indagini e il ruolo di accusa nei processi penali.
Da tale distinzione si può comprendere meglio quale sia la differenza tra giudice, magistrato e pubblico ministero. Il magistrato infatti può essere sia giudice che Pm, essendo una categoria non omogenea ma passabile di distinzioni per compiti e funzioni.
Ulteriore distinzione utile per illustrare cosa fa il magistrato è quella tra magistratura ordinaria, contabile e amministrativa. Fanno parte della seconda gli appartenenti alla Corte dei Conti, all’ultima i giudici dei Tar e del Consiglio di Stato.
Come diventare magistrato e stipendio
Il percorso per diventare magistrato è lungo e prevede molti anni di studio che culminano con il concorso per la magistratura. Per chi vuole accedere alla magistratura ordinaria è richiesto in primo luogo una laurea in giurisprudenza. Per riuscire a ricevere il diploma sono necessari 5 anni se non si va fuori corso.
A questo punto si aprono varie strade che permettono l’accesso al concorso per la magistratura. Ecco le più rilevanti:
- Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali, della durata di 2 anni;
- Abilitazione come avvocato a seguito dello svolgimento della pratica e del superamento dell’esame per l’accesso alla professione;
- Dottorato di ricerca in materie giuridiche;
Sono ammessi al concorso anche chi è già magistrato contabile o amministrativo, professori universitari di materie giuridiche, giudici onorari, procuratori dello Stato, dirigenti della pubblica amministrazione con almeno 5 anni di anzianità.
Per quanto riguarda lo stipendio, i magistrati sono la categoria della pubblica amministrazione che guadagna di più. Tale è la fotografia scattata dal dati Aran del 2015, che vendono la magistratura vantare una retribuzione media di 138.481 euro. Un magistrato ordinario infatti guadagna oltre 3.000 euro al mese.