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Alta velocità e collegamenti aeroportuali: in Italia finanziamento delle infrastrutture senza logica

venerdì 12 dicembre 2014, di Erasmo Venosi

Le scelte costosissime e sconnesse da utilità sociale, sostenibilità economica ed efficacia trasportistica continuano da parte del ministero delle infrastrutture Maurizio Lupi.

Di certo, se non lo chiedevano gli arabi di Ethihad, il collegamento o meglio l’attivazione di 4 Frecce d’Argento tra Fiumicino e la stazione Roma Termini o Tiburtina e con destinazione centro nord non l’avremmo ancora vista.

Solo in questo Paese poteva succedere che fosse capovolto l’ordine logico delle scelte infrastrutturali legate all’alta velocità. Infatti, prima hanno realizzato le linee ferroviarie, ora stanno realizzando le stazioni (nodi) e, finalmente ora iniziano a pensare anche alle connessioni con gli aeroporti. Forse verrà anche il giorno in cui penseranno alle connessioni con gli interporti merci e i porti, per rompere il monopolio del trasporto merci su gomma.

Apprendiamo che dal 14 dicembre 4 treni av, in verità sono Frecce Argento, collegheranno Fiumicino con alcune città importanti del Nord. Il ministero delle infrastrutture parla di studi di fattibilità per il potenziamento dell’aeroporto romano con la stazione di Roma Termini.

Parlare di studi di fattibilità e non di progetti preliminari a 23 anni dalla sottoscrizione delle convenzioni attuative per l’alta velocità poteva succedere solo in Italia.

Attenzione anche alle patacche semantiche perché l’integrazione all’acronimo AV di AC, che vuol dire oltre a molti treni passeggeri (AV) anche “molti treni merci” (AC) è una balla perché nemmeno uno, dicasi un treno merci è stato effettuato sulle nuove linee costruite (AV). Il limite della pendenza massima per il trasporto promiscuo di treni merci e passeggeri è pari al 12 per mille ai sensi della legge 137 del 1989.

Inoltre le gallerie devono avere una determinata superficie per consentire il trasporto delle merci (container, casse mobili, semirimorchi).

Il progettista italiano ha invece scelto che la pendenza possa essere del 18 per mille che è la pendenza della linea AV Firenze-Roma che però presenta una sezione della gallerie pari a 54 metri quadrati e quindi non adatta al trasporto combinato (tir sul treno). La Roma/Napoli ha una pendenza del 18 per mille e quindi pregiudica fortemente l’esercizio del trasporto merci.

Tornando a quella che dovrebbe essere una notizia sul collegamento con gli aeroporti delle linee alta velocità è invece solo marketing mediatico. Il ministro delle infrastrutture il 6 novembre ha aperto il procedimento di approvazione del progetto definitivo alta velocità Brescia / Verona. Un progetto che nel “XII Allegato Infrastrutture” al DEF di aprile costava 2.747 milioni di euro, che diventano 3954, quattro mesi dopo quando il Ministro delle Infrastrutture e Rete Ferroviaria Italiana hanno sottoscritto il Contratto di Programma, per gli investimenti nel triennio 2014/2016.

L’incremento di costo è dovuto all’unica variazione al progetto preliminare ovvero il collegamento con l’aeroporto di Montichiari. Quattordici Km di collegamento! La motivazione, a supporto di questo collegamento? La richiesta della Regione Lombardia trasferita nella delibera CIPE e diventata prescrizione del lontanissimo 2003 cioè un altro mondo.

La motivazione “tecnica” per Montichiari aeroporto? In un lontano indefinito tempo, per DELIBERAZIONE POLITICA E NON DI MERCATO deve diventare dopo lo sviluppo come hub di Malpensa (sic!) il secondo scalo per importanza regionale.

Oggi da Montichiari partono solo cargo al servizio delle Poste. Ma non c’erano altre impellenti e più importanti esigenze di collegamenti di aeroporti importanti? Sì. Nel XII Allegato Infrastrutture al DEF di aprile 2014 e nel Contratto di Programma Ministero/RFI approvato con art 1 comma 10 DL "Sblocca Italia" ( DL 133/2014), si parla dei collegamenti con l’aeroporto di Venezia costo 224 mln di euro e disponibilità di 11 milioni, aeroporto di Verona costo 190 milioni di euro disponibilità zero euro, accessibilità a Malpensa costo 1.200 milioni disponibilità zero euro, collegamento ferroviario aeroporto di Bergamo costo 170 mln di euro disponibilità zero euro, collegamento nuovo aeroporto di Fiumicino ci sono zero disponibilità per fare il progetto dal costo di 10 milioni di euro.

Gli arabi di Ethihad chiedono il collegamento ma il ministero dei trasporti nemmeno i 10 milioni di euro per il progetto rende disponibili nel Contratto di Programma firmato ad agosto.

Al meeting di Rimini il Minisistro delle Infrastrutture comunicò che avrebbe destinato 3 MLD di euro per i collegamenti di Fiumicino, Malpensa e Venezia. Nel mese di ottobre ha dichiarato a Santilli del Sole 24 Ore che avrebbe chiesto alla Bei e alla Cdp la bellezza di 6,8 MLD per finanziare la Brescia/Verona e altre opere.

Forse Lupi non ha mai letto né l’art 81 della Costituzione e nemmeno il Fiscal Compact eppure li ha approvati entrambi.

Fiumicino, Malpensa, Tessera (Ve), Verona assenti nel Contratto di Programma del prossimo triennio ma disponibili invece 768 milioni, per il lotto costruttivo sulla Brescia/Verona , che collega Brescia con un aeroporto che trasporta solo lettere e pacchi postali.

Appare abbastanza chiaro che dei collegamenti treni/aerei sulla base dell’importanza e priorità d’intervento rispetto agli aeroporti da collegare interessa ben poco. L’importante è fare marketing mediatico e soprattutto trasferire risorse sui territori sulla base di convenienze che poco hanno a che fare con le politiche dei trasporti e del turismo tanto necessarie a questo Paese.

In compenso il costo della linea alta velocità Brescia/Padova è aumentato da aprile (allegato infrastrutture Documento Economia e Finanze ) ad agosto (sottoscrizione del Contratto di Programma Rete Ferroviaria Italiana e Ministero delle Infrastrutture) di 2.128 milioni di euro alla faccia di Cottarelli che nelle sue famose slides certificava la eccedenza del 55% a Km del trasferimento di risorse alle Ferrovie dello Stato. Questa è l’Italia che sta morendo.

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