Home > Altro > Archivio > Lo IOR fa incetta di BTP. Ecco come la Chiesa ha aiutato l’Italia

Lo IOR fa incetta di BTP. Ecco come la Chiesa ha aiutato l’Italia

mercoledì 2 ottobre 2013, di Vittoria Patanè

Papa Francesco riforma pure lo Ior. L’operazione trasparenza voluta dal Pontefice sta rivoluzionando tutto.

Per la prima volta in 125 anni di vita, l’Istituto per le Opere di Religione rende pubblico il proprio bilancio, e che bilancio. Basti pensare ai 54,7 milioni di dividendo presenti nelle Casse del Vaticano. Numeri che farebbero gola non solo ai vari istituti nazionali, ma anche alle stesse banche centrali.

Dopo anni e anni di misteri, segreti, voci e congetture dunque, i conti della Chiesa sono a disposizione di tutti. E forse ci sarebbe pure da imparare, dato l’ottimale stato di salute in cui si trovano attualmente le finanze ecclesiastiche.

Il bilancio

86,6 milioni di profitto nel 2012, quattro volte in più rispetto al 2011, nonostante lo Ior abbia rinunciato ai tanto odiati derivati provocando un buco da 11,6 milioni nelle casse della Santa Sede. E ancora: interessi netti per 52,2 milioni di euro, commissioni nette su gestioni patrimoniali e altro per 12,2 milioni di euro, proventi netti da negoziazione pari a 51,1 milioni di euro e costi operativi pari a 23,9 milioni di euro.

Sono questi i numeri apparsi ieri online, cifre che hanno sorpreso chiunque:
il presidente dello Ior, Ernst Von Freyberg, commenta così la situazione finanziare della sua “banca”:

si tratta di un’istituzione altamente capitalizzata. Alla fine dello scorso anno il nostro patrimonio netto era del 15%, che è molto al di sopra di quello di istituzioni finanziarie paragonabili. I conti dello Ior sono stati controllati a lungo, sempre da rispettabili società di revisione internazionali. Nel 2013 sono stati controllati dal Kpmg. La cosa in sè non è inusuale per l’Istituto è inusuale invece che si sia pronti a pubblicare il tutto»

La decisione, afferma Von Freyberg si basa su tre pilastri, volti a fare della trasparenza l’elemento chiave dello Ior:

Dal marzo scorso abbiamo avviato una strategia basata su tre pilastri. Uno è quello di aprire e impegnarsi in un dialogo con i media, dicendo come stanno i fatti in maniera sistematica. E questo fa sì che ora noi abbiamo un ufficio stampa per lo Ior. Il secondo elemento è quello di creare un sito web che possa servire come fonte accreditata sui fatti dell’Istituto. Il terzo elemento è quello di pubblicare il rapporto annuale.

Lo Ior e i BTP

Ma ciò che ha lasciato di stucco tutti sono quei 51 milioni di utili derivanti dall’acquisto/vendita di BTP italiani.

Nel 2012 infatti lo Ior ha comprato oltre 300 milioni di titoli di Stato nostrani, con un capitale impegnato pari a 1,17 miliardi. lo Ior scommette sull’Italia dunque e decide di darci una mano.

Ma non solo BTP italiani, lo Ior ha infatti acquistato anche titoli olandesi (855 milioni), spagnoli (589), tedeschi (282), canadesi e americani (488 milioni in due).

Insomma più che alla BCE forse l’Italia dovrebbe ringraziare la Chiesa.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.