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Liti tributarie, in calo il contenzioso del 2014
mercoledì 1 aprile 2015, di
Secondo quanto afferma l’ultimo rapporto trimestrale elaborato dal dipartimento delle Finanze, nel corso dell’ultimo trimestre del 2014 il contenzioso tributario avrebbe vissuto una fase di parziale incremento: tra ottobre e dicembre 2014, infatti, le liti attivate in primo e in secondo grado sarebbero state pari a 68.834 unità, in aumento del 18,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma non certo in grado di controbilanciare la positiva attenuazione della restante parte dell’anno.
Stando al dipartimento delle Finanze, infatti, nel corso dell’intero 2014 il calo delle controversie avrebbe fatto registrare un passo indietro del 5,8%, per un numero di cause avviate in primo e in secondo grado pari a 242.044 unità (- 14.969 ricorsi, rispetto al 2013). Per quanto invece concerne le controversie concluse, nei tre mesi oggetto di osservazione si registrano 87.343 ricorsi definiti, 450 in meno rispetto allo stesso periodo del 2013.
Se si procede ad un’osservazione più approfondita del macro dato, si scopre altresì che in primo grado si è verificata una diminuzione tendenziale dei ricorsi presentati (- 18,4%), contemporaneamente a un lieve incremento di quelli definiti (+ 0,7%). Contrariamente a ciò, in secondo grado gli appelli presentati, rispetto allo stesso trimestre del 2013, sono cresciuti del 19,4%, mentre sono in calo del 5,8% quelli risolti.
Di interesse risultano altresì i dati relativi alle “vittorie” e alle “sconfitte” dei contribuenti. Nell’arco temporale oggetto di odierno riferimento, infatti, a spuntarla in primo grado sono nel 44% dei casi l’ente impositore (con un controvalore complessivo di poco superiore a 3 miliardi di euro), mentre il contribuente riesce a spuntarla nel 32% dei casi (con un controvalore economico pari a circa 1,6 miliardi di euro). Lo stesso rapporto è pressochè invariato all’interno delle Commissioni tributarie regionali, con una vittoria dell’ente impositore nel 46% dei casi e del cittadino nel 38%.
Per quanto concerne il solo quarto trimestre 2014, in commissione tributaria provinciale il tributo che è stato maggiormente oggetto di contestazione è stata l’Irpef, protagonista di 14.200 ricorsi (circa il 19% degli atti impugnati). A seguire si trovano le tasse auto e l’imposta sul valore aggiunto (Iva), mentre un po’ più attardate – pur su numeri significativi si trovano le controversie sui tributi locali (Tarsu, Tia, Ici, Imu).
Infine, per quanto concerne i contribuenti più ricorrenti, i più persistenti sono le persone fisiche (70,76%), davanti alle società di capitali (20,62%) e alle società di persone.