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Legge elettorale: per il premio di maggioranza serve il 42,5% dei voti
giovedì 8 novembre 2012, di
La Commissione affari interni del Senato inizia a lavorare a un emendamento alla legge elettorale, che prevede tra i suoi punti l’obbligo per una coalizione di raggiungere una soglia del 42,5% per ottenere il premio di maggioranza che porterebbe i seggi del partito beneficiario al 55%, soglia utile per governare con una certa stabilità.
Sino ad ora la coalizione poteva ottenere il premio a prescinde dalla percentuale raggiunta. A favore dell’emendamento presentato da Francesco Rutelli, oltre al suo gruppo Api, anche la Lega, Udc, Mpa e Pdl.
Rutelli:l’emendamento è una condizione base per evitare avventure
L’ex sindaco di Roma si pronuncia a favore dell’emendamento, giustificando il suo consenso con le seguenti parole : “Una soglia significativa è la condizione base per evitare avventure. Il Sicilia il primo partito è stato quello di Grillo e la prima coalizione quella di centrosinistra – è il ragionamento dell’ex sindaco di Roma – Occorre una soglia alta per avere un premio di maggioranza per governare altrimenti il rischio è che il primo partito che ottiene il premio è Grillo. Ed è un rischio molto alto”.
L’attribuzione del premio va concessa a coloro che realmente si siano aggiudicati il dovere di governare: “Qui si tratta di mettere a punto un sistema che consenta a una coalizione di governare - continua Rutelli - altrimenti diventa una legge truffa. O c’è una maggioranza coerente e adeguata che ottiene il premio per il governo oppure è bene redistribuire il premio in modo che sia il parlamento a formare la coalizione che sceglie il premier anziché affidare il tutto a un terno al lotto”. Secondo il leader dell’Api “non si può dare il 55 per cento” dei seggi “a chi prende il 30 per cento” dei voti.
Bersani: sulla legge elettorale non si fanno colpi di mano
La posizione del capo del Partito Democratico Pierluigi Bersani era in precedenza arrivata, dopo che il Premier monti aveva posto rilevanza sull’importanza della legge elettorale..
In quel’occasione Bersani aveva avvertito: “Sulla legge elettorale non si fanno colpi di mano da parte di maggioranze spurie. Il Pd è pronto a discutere in commissione ma no a votazioni random né a forzature”.
Bersani si trova ad essere riluttante a qualsiasi forzatura e pone l’accento sulla necessità di poter avere una garanzia di governabilità. “Serve attenzione alla governabilità perché l’Italia si trova davanti a tantissimi problemi e la colpa più imperdonabile sarebbe allestire una legge elettorale che in premessa inibisse la governabilità” - Bersani ha poi proseguito dicendo - “siamo assolutamente pronti a discutere. La commissione deve continuare una discussione che porti a una soluzione ben fatta, non con votazioni random e l’idea di forzare la mano che potrebbe avere qualcuno. La soluzione è possibile e noi abbiamo qualche idea”.
Con l’emendamento si vuole impedire la governabilità del paese
Duro il commento del segretario democratico Bersani, che non pone assolutamente fiducia in un possibile guadagno del Pd dall’emendamento: “Sia chiaro che se ci si ferma ad oggi noi non ci stiamo non per noi ma per l’Italia, questo impianto va profondamente aggiustato”
Secondo bersani vi è la possibilità di una presa di posizione, che andrebbe inevitabilmente contro il Pd: " c’è qualcuno che per paura che governiamo noi vuole impedire la governabilità del Paese. Ma sul punto della governabilità noi non cederemo in nessun modo”.
La linea da dover adottare ora, secondo Bersani è quella di continuare a trattare sulla riforma per evitare che il Pd si ritrovi isolato da un nuovo asse Pdl-Lega-Udc.