Home > Altro > Archivio > Legge elettorale, Schifani: “Approvazione testo entro settimana prossima”. (…)
Legge elettorale, Schifani: “Approvazione testo entro settimana prossima”. Ma quale testo?
mercoledì 21 novembre 2012, di
Ancora rovente il dibattito intorno alla legge elettorale che tiene banco rimbalzando da diversi mesi tra le due Camere del Parlamento italiano. Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha assicurato l’approvazione della legge elettorale, almeno in una delle due Camere, per il 28 novembre. La rosea previsione contrasta con i continui litigi e rimandi dei partiti che si schierano su posizioni fortemente contrastanti e apparentemente inconciliabili. Il Pd vorrebbe approvare la legge elettorale proposta da D’Alimonte, mentre il Pdl s’ispira al testo Galan; oggi è attesa la proposta di Calderoli, padre del cosiddetto Porcellum.
Legge elettorale calendarizzata per il 28 novembre
“Una cosa è certa, il Senato rispetterà gli impegni assunti nei confronti dei cittadini e nel corso dei colloqui tra le altre cariche istituzionali. La prossima settimana, anche lavorando venerdì e sabato, il testo sarà definitivamente votato nell’aula di questo ramo del Parlamento”. Queste le dichiarazioni di Schifani che assicura la votazione della legge elettorale entro il 28 novembre. Il Senato, assicura il suo Presidente ci tiene a mantenere gli impegni presi con gli elettori e le alte cariche istituzionali. E riguardo alla mancata intesa tra i partiti dichiara “la speranza è l’ultima a morire, io mi auguro ancora che il testo arrivi in aula con un’ampia condivisione.”
Posizione del Pdl
Mentre si attende la proposta dell’ex ministro Calderoli, impegnato in un tentativo di mediazione, continuano le discussioni tra i due partiti più grandi divisi sul futuro delle prossime elezioni politiche. L’ultimo atto dell’iter parlamentare che dovrebbe portare all’approvazione della legge elettorale è stato il sì dell’inedita coalizione Pdl-Lega-Udc sul testo firmato Lucio Malan. Se questo diventasse la base della prossima legge elettorale introdurrebbe la soglia del 42,5% per ottenere il premio di maggioranza del 12,5%. Al di sotto dell’asticella si tratta di proporzionale puro; ciò avvicinerebbe sempre più l’ipotesi di una larga coalizione a sostegno di un Monti bis.
Posizione del Pd
Questa proposta di legge elettorale frustra le speranze dei democratici, che stando ai sondaggi, non sono mai stati così vicini alla possibilità di governare il Paese. Il Pd avvalla il testo di legge del politologo Roberto D’Alimonte che fissa al 40% la soglia per far scattare il premio di maggioranza e un premietto del 10% al primo partito qualora nessuno raggiungesse il 40%. La proposta sembra essere sostenuta anche dell’Udc e vista di buon occhio dal Quirinale che comunque auspica una legge elettorale largamente condivisa.
Ma, come sottolinea il Presidente della commissione Vizzini, la trattativa si è bloccata intorno all’entità del premietto. “Sui numeri, afferma Vizzini, c’è una rigidità che non so se sia possibile superare”. Il Pd non sembra intenzionato ad accettare un premio al 6-7% inutile per formare un governo di centrosinistra autonomo e non in balìa del parlamento; ma allo stesso tempo il Pdl non vuole regalare il 10% che serve all’avversario politico per creare un governo stabile.