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Lavori stradali a rischio: la carenza di bitume potrebbe bloccare i cantieri

martedì 16 luglio 2019, di Andrea Tartaglia

I lavori stradali sono croce e delizia degli automobilisti italiani. I numerosi cantieri sono da sempre all’origine di code, rallentamenti e ritardi, sia in città che in autostrada. Soprattutto durante gli esodi estivi, quando si deve fare i conti anche con il caldo.

I primi cinque mesi del 2019 hanno registrato un notevole aumento dei lavori di manutenzione stradale, complice anche la norma “Sblocca Cantieri” che ha permesso di avviare molti lavori fermi da tempo o altri mai avviati.

Ma - paradossalmente - questa rinnovata ed elevata richiesta può causare un nuovo blocco dei lavori stradali. Come segnala Siteb - l’associazione che raggruppa oltre 250 aziende attive nella produzione del bitume necessario a produrre asfalto - dopo anni di “magra” il livello di produzione è aumentato, ma la mancanza di materia prima può rendere insostenibile l’attuale richiesta.

Produzione del bitume in crescita del 18%, ma manca la materia prima

La produzione del bitume in questa prima parte del 2019 ha seguito l’andamento dei lavori stradali. Tra gennaio e maggio l’impennata nella produzione del principale componente dell’asfalto è stata pari al 18%.

Un dato che dovrebbe far felici sia i produttori che gli automobilisti, perché è il metro di valutazione che misura l’impegno profuso dalle autorità locali e dai gestori autostradali nella manutenzione stradale.

Una crescita che tende a rimanere stabile anche con l’arrivo dei mesi estivi, quelli tradizionalmente più propizi ai lavori sulla viabilità. Bene, se consideriamo che negli ultimi si era registrao un calo costante della richiesta di bitume, causata da una diminuzione dei lavori stradali provocata a sua volta dalla mancanza di fondi e dalle lungaggini burocratiche.

Ma, paradossalmente, la ripresa della manutenzione stradale e l’impennata della richiesta di bitume può portare ad un nuovo blocco dei lavori stradali. Il motivo? La scarsità di materia prima.

La produzione di bitume, infatti, si è progressivamente ridottta in virtù del calo di domanda. E la filiera produttiva, che non aveva messo in conto la robusta ripresa dei cantieri, non è in grado di aumentarla in tempi rapidi.

Prezzi del bitume in aumento del 15%. L’opinione di Siteb.

Come prevedibile, la mancaza di bitume - oltre a rallentare l’esecuzione dei lavori stradali - comporta l’aumento del prezzo della materia prima. E in effetti, gli operatori del settore segnalano un aumento del prezzo di circa il 15%.

Sulla penuria di bitume - e sul rischio di stop ai lavori stradali - si è espresso Michele Turrini, presidente di Siteb, che ha detto: “Oggi le nostre imprese vivono un paradosso, da una parte sussistono condizioni di mercato favorevole che non vedevamo da tempo. Finalmente, dopo anni di blocco la domanda di lavori stradali è tornata a crescere, così come gli appalti banditi dalle pubbliche amministrazioni”.

“Lo Sblocca Cantieri (se chiarirà alcuni aspetti) potrebbe portare ulteriori benefici in tal senso” - prosegue Turrini - “Sembrano ormai alle spalle anche gli effetti negativi legati all’entrata in vigore del Codice degli Appalti. Dall’altra parte però, questa crescita è frenata da una mancanza di materia prima - il bitume - che rischia di essere del tutto insufficiente per il mercato nazionale dei lavori stradali.”

Le nostre imprese” - conclude il presidente di Siteb - “sono pronte ad operare, ma senza il bitume resteranno ferme al palo”.

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