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Lavorare come manager nel Mediterraneo? Ci pensa il Nuovo Istituto di Business Internazionale

venerdì 1 agosto 2014, di Titta Trua

Le motivazioni che spiegano l’interesse degli investitori per quelle aree che stanno “sotto” di noi sono tante e tutte eccellenti. La vicinanza geografica rende agevole il trasporto delle merci e delle materie prime; la crescita demografica elevata, unitamente a quella economica ne fanno un’area con un vasto bacino di acquirenti e se aggiungiamo le politiche fiscali che incentivano gli investimenti diretti e il differenziale dei costi, l’appetibilità di questa area è presto spiegata. 

Acquisire le giuste competenze 
Il Nuovo Istituto di Business Internazionale ha organizzato la quinta edizione del Business Focus "Mediterraneo e Medio Oriente" che si svolgerà dal 19 settembre al 13 dicembre di quest’anno e che ha l’obiettivo di formare manager capaci di operare in quest’area, offrendo il necessario bagaglio di conoscenza del territorio e le competenze gestionali atte ad operare con successo nel Nord d’Africa e nel Golfo. Ad affiancare il NIBI troviamo Promos, attiva nella promozione e nel sostegno del partenariato economico tra regione e PMI lombarde e che ha uffici dislocati nei territori dell’area di cui stiamo parlando, Casablanca, Dubai, Istanbul, Doha. Uno dei Paesi trattati e la Tunisia perché, come spiega il direttore di Promos, Pier Andrea Chevallard:

"Alla Tunisia viene dedicato un approfondimento ad hoc sull’inquadramento economico, il sistema giuridico e fiscale e le opportunità di business per le imprese italiane. I docenti sono accademici, avvocati e consulenti che operano abitualmente con il mercato tunisino. Per i partecipanti, già inseriti nel mondo del lavoro, non è previsto uno stage in loco, bensì la realizzazione di un project work, un progetto concreto di sviluppo del proprio business, con il supporto di professionisti ed esperti, direttamente applicabile alla realtà aziendale. Ad esempio, una delle partecipanti alla scorsa edizione del corso ha realizzato un progetto di insediamento in Tunisia per l’azienda per la quale lavora, produttrice di cucine in acciaio. Nonostante le vicende degli ultimi anni, la Tunisia ha sempre presentato caratteristiche ideali per gli investitori italiani, questo in virtù della vicinanza geografica di normative favorevoli in materia di incentivi e per il per basso costo dei fattori di produzione.”

L’Italia è infatti tra i maggiori investitori nel mercato tunisino, con una quota di mercato pari al 15,8% (dati MAE) e sono attive sul territorio tunisino quasi 750 imprese a partecipazione italiana (dati AIPA e FIPA).

Come è strutturato il corso
Vengono offerti tutti gli strumenti idonei a permettere di operare in quell’area, analizzandone i fondamenti economici, geografici e socio-culturali, con approfondimenti pratici sulle dinamiche e i fattori determinanti per le attività commerciali/produttive in loco. La didattica è affidata a Docenti della Faculty NIBI selezionati tra i massimi esperti del mondo accademico, professionale e istituzionale.

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