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La Svizzera vuole svalutare il franco a tutti i costi

venerdì 19 dicembre 2014, di Nicola D’Antuono

Ieri mattina la Swiss National Bank ha introdotto ufficialmente i tassi di interesse negativi, al solo scopo di fermare l’ascesa del franco svizzero sui mercati internazionali. La valuta rossocrociata resta il principale asset rifugio nelle fasi di turbolenza dei mercati, ma il suo eccessivo apprezzamento crea grossi problemi all’economia di un paese piccolo ma allo stesso tempo molto aperto agli scambi. La mossa della SNB è stata resa necessaria anche dall’attuale fase critica della Russia, dalla quale sono in viaggio decine e decine di miliardi in cerca di un porto sicuro. Senza contare i recenti interventi ultra-espansivi della BCE, che hanno favorito il deprezzamento del cross euro/franco fino alla soglia limite di 1,20.

Bisogna ricordare che l’istituto monetario di Berna continua a mantenere un floor di 1,20 sul cross euro/franco, introdotto a inizio settembre 2011. Il cambio fisso è stato reso necessario per frenare il boom della valuta elvetica, che aveva addirittura raggiunto la parità nei confronti della moneta unica europea a fine agosto 2011. Ora l’istituto centrale svizzero guidato dal governatore Thomas Jordan ha portato il corridoio per il tasso Libor a tre mesi dal precedente range 0% - 0,25% all’attuale -0,75% - +/-0,25%. Chi vorrà depositare denaro nei forzieri della SNB dovrà pagare un interesse dello 0,25%, seguendo uno schema già introdotto in Danimarca.

La banca centrale della Confederazione svizzera si è detta pronta a mettere in campo nuovi interventi straordinari per difendere il cambio fisso del franco, sottolineando che è sempre pronta a comprare quantità illimitate di valuta estera e con grande determinazione. La SNB non ha obiettivi sul cambio, ma solo quello di contenere l’inflazione al di sotto del 2%. Oggi il paese è in “deflazione tecnica” e vi resterà per qualche trimestre. La SNB si aspetta un ritorno dell’inflazione all’1% solo nel 2017. Questo scenario consente all’istituto di concentrarsi sulla politica valutaria, che comunque ha importanti riflessi sulle aspettative di inflazione futura.

La SNB ha fatto intendere di voler svalutare il franco svizzero a tutti costi e di tenerlo lontano dalle speculazioni. Ieri il cross EURCHF ha sperimentato il balzo maggiore degli ultimi nove mesi, passando in pochi minuti da 1,2008 a quasi 1,21. Tuttavia la quotazione ha poi trovato un momentaneo punto di equilibrio tra domanda e offerta poco sotto 1,2050. Secondo alcuni analisti di Unicredit la mossa della SNB ne aumenta la credibilità e rende sempre più rischiose le eventuali scommesse contro la politica valutaria della banca centrale elvetica. Gli esperti della banca italiana ritengono che la SNB è impegnata a fare quel che dice e non bluffa mai.

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