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La Svizzera meglio di Robin Hood: prelievo forzoso sui ricchi per salvare i disoccupati
giovedì 10 ottobre 2013, di
“Rubare ai ricchi per dare ai poveri”. Ma stavolta non ci troviamo nella foresta di Sherwood e il protagonista della storia non è un intrepido eroe inglese che assalta le reali carrozze per racimolare oro e gioielli da distribuire ai poveri contadini della contea di Nottingham oberati dalle tasse.
In questo caso ci troviamo nella moderna Svizzera e al posto del verbo “rubare” dovremmo usare il più pertinente “prelevare”. Sì, perché è questo che ha deciso di fare il Governo svizzero: mettere in atto un prelievo forzoso dell’1% sui redditi superiori a 250 mila euro e destinare i ricavi all’assicurazione disoccupazione che attualmente presenta un disavanzo di ben 4 miliardi di euro.
Ma cerchiamo di capire cosa sta succedendo.
Il prelievo forzoso
L’assicurazione disoccupazione in Svizzera prevede che chi perde il lavoro riceva dallo Stato un’indennità corrispondente all’80% dell’ultimo stipendio percepito. Tutto ciò per 18 mesi. Un meccanismo che consente anche ai disoccupati di vivere degnamente la loro vita, in attesa di un reinserimento nel mondo del lavoro.
Tutto molto bello, ma il problema risiede nel far tornare i conti. Questo tipo di assicurazione, seppur perfettamente funzionante, costa e pure parecchio. Nel corso degli anni quindi si è creato un disavanzo di quasi 4 miliardi di euro che il Governo svizzero non può più ignorare.
Per cercare di mantenere in vigore l’assicurazione disoccupazione e non modificarla a sfavore dei disoccupati, nel giugno scorso il Parlamento di Berna ha preso una clamorosa decisione: istituire un prelievo forzoso dell’1% che colpirà i titolari di un reddito superiore ai 315 mila franchi (250 mila euro) allo scopo di sanare i conti.
"Con questa misura contiamo di raccogliere circa 100 milioni di franchi all’anno",
ha affermato Dominique de Buman, membro della Commissione delle finanze del legislativo federale.
Il provvedimento, divenuto esecutivo ieri, porterà allo Stato 100 milioni di franchi, cioè 80 milioni di euro, l’anno; soldi che contribuiranno a sanare il deficit miliardario costruitosi “per colpa” dell’assicurazione.
Secondo i calcoli del ministero dell’Economia, occorreranno dunque 15 anni per riportare i conti in pareggio, ma senza il prelievo forzoso ce ne sarebbero voluti molti di più.
Doris Bianchi, rappresentante dell’Unione Sindacale Svizzera, precisa però che le misure di risanamento non graveranno solo sui ricchi, ma:
Contribuiranno anche i lavoratori, ai quali è stato ridotto il numero delle giornate in cui avevano diritto a percepire l’indennità".
Insomma ognuno contribuisce come può.
Le reazioni
Non tutti si sono dimostrati felici della decisione presa dal Governo, anzi, tra i vari deputati, circola il malumore: la destra, rappresentata dall’UDC, ha gridato allo scandalo, il parlamentare Jean François Rime ha seccamente affermato “la solidarietà ha dei limiti”.
Scelta difficile quella dei rappresentati svizzeri quindi, nonostante ci fossero alcuni, come ad esempio i Verdi, che premevano per un prelievo forzoso ancora più ingente (pari al 2,2%).
Riassumendo, da ieri il provvedimento è esecutivo e dal 1°gennaio 2014 i “ricchi del Paese” dovranno versare l’1% del loro reddito allo Stato.