Home > Altro > Archivio > La Russia verso la confisca dei suoi beni. Caso Yukos coinvolge Belgio e Francia
La Russia verso la confisca dei suoi beni. Caso Yukos coinvolge Belgio e Francia
giovedì 18 giugno 2015, di
Secondo dei report pubblicati ieri, ufficiali giudiziari del Belgio hanno chiesto a 47 organizzazioni all’interno del paese di rivelare se in possesso di beni appartenenti alla Federazione Russa. Presumibilmente ciò aprirà la strada verso la confisca dei beni della Russia per quanto riguarda il caso Yukos.
Stando a quel che si dice, gli ufficiali giudiziari hanno agito su ordine di Yukos Universal Limited, una società sussidiaria del gigante energetico russo, smantellata nel 2007. La società ha ricevuto due settimane di tempo per rispettare l’ordine.
La Russia ricorrerà in appello, ha detto il consigliere presidenziale Andrej Belousov, secondo cui “la situazione con l’arresto dei beni è stata politicizzata, e Mosca spera di evitare una nuova escalation nelle relazioni”.
La notizia è stata resa nota per prima dall’agenzia di stampa russa Interfax, e dopo confermata da altre fonti con base a Mosca. RBC.ru ha citato Tim Osborne, il quale ha confermato l’intenzione di confiscare i beni.
In seguito, una lettera presumibilmente redatta dallo studio legale Marc Sacré, Stefan Sacré & Piet De Smet, ha accusato Mosca di un “fallimento sistematico a seguire volontariamente sentenze legali internazionali”.
I destinari includevano non solo uffici locali di società russe, ma anche banche internazionali, una filiale locale della Chiesa Ortodossa Russa, fino ad includere anche Eurocontrol, l’organizzazione che gestisce il controllo del traffico aereo con base a Bruxelles. Esenti solo asset diplomatici, come le ambasciate.
La situazione si è rivelata inaspettata e la Russia sta considerando una serie di misure per affrontare la questione di possibili confische sia in Belgio che in altri paesi. A proposito ha poi continuato Belousov, “Spero che prevarrà il senso comune, che non sprofonderemo in questa storia e non ci sarà alcuna escalation”.
Alla Yukos Universal Limited sono stati conferiti danni del valore di $1.8 miliardi dalla Corte Permanente di Arbitrato a luglio 2014, come parte di un totale di circa $50 miliardi. La Corte ha concluso che la società, una volta diretta da Mikhail Khodorkovsky, che ha passato più di un decennio in prigione per appropriazione indebita ed evasione fiscale dal 2003 al 2013 “è stata oggetto di una serie di attacchi politicamente motivati”.
La Russia non ha accettato la decisione, affermando che la stessa ignora l’ampia frode fiscale commessa da Yukos, e costituisce una forma di indiretta retribuzione per lo stallo della Russia con l’Occidente sulla questione Ucraina. All’inizio di questo mese, il ministro della giustizia russo ha affermato che avrebbe intrapreso “misure preventive” per evitare la confisca e contestare ogni decisione nelle varie corti nazionali.
Un’altra decisione da parte della Corte Europea dei Diritti Umani la scorsa estate ha conferito agli azionisti di Yukos $1.9 miliardi in compensazioni. Né il Belgio, nè la Russia hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo potenziali confische.
La Russia ha passato la maggior parte degli anni ’90 invischiata in controversie legali con numerosi creditori esteri, che hanno cercato di confiscare le sue proprietà all’estero, ma ogni volta le sue dispute si sono concluse senza alcuna confisca.
Ultime notizie rilasciate dalla rivista “Forbes” rivelano che gli ex azionisti sono riusciti nell’intento di congelare gli asset russi anche in Francia, non solo in Belgio.
Fonte: RT