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L’Istat boccia la manovra: “Effetto nullo sull’economia”. Non si ferma il crollo del Pil

lunedì 3 novembre 2014, di Alessandro Iacopini

L’Istat continua a vedere nero per il futuro del paese e stima che la nuova manovra finanziaria varata dal governo Renzi non avrà nessun impatto sull’economia italiana.

Ma non solo, perché l’Istat prevede un Pil nazionale ancora in calo, in linea con quanto annunciato dal governo del DEF. L’istituto di statistica sottolinea inoltre che gravano sull’Italia enormi fattori d’incertezza di ordine internazionale, come le tensioni in Ucraina e le oscillazioni del tasso di cambio tra euro e dollaro.

Secondo l’Istat, in particolare, le previsioni sul Pil potrebbero essere riviste al rialzo o al ribasso in base alle fluttuazioni del mercato dei cambi: più l’Euro si deprezzerà sul dollaro, infatti, più il nostro paese se ne avvantaggerà, grazie ad una migliore competitività delle esportazioni.

Il giudizio sulla manovra
Secondo i tecnici dell’istituto di statistica:

“L’effetto della manovra sarà nullo per il biennio 2015-2016. L’impatto positivo del bonus degli 80 euro sulla crescita dei consumi sarà annullato dalla clausola di salvaguardia che prevede l’eventuale aumento automatico dell’IVA nel 2016”.

In sostanza, anche se i consumi dovessero aumentare grazie al bonus, la maggior propensione al consumo sarebbe annichilita da un aumento della tassazione indiretta. Insomma, si continua a dare da un lato ma a prendere dall’altro.

In ogni modo, continua l’ISTAT, qualche segnale positivo c’è, visto che dopo più di tre anni di tracollo ritorna a crescere la spese delle famiglie. Si tratta di un misero 0,3% dovuto soprattutto dalla riduzione della propensione al risparmio.

Pil e investimenti ancora in calo
L’Istat prevede un calo del Pil dello 0,3% nel 2014; sostanzialmente lo stesso dato sui cui il governo ha impostato la manovra finanziaria. Per il biennio 2015-2016 l’istituto di statistica prevede un rialzo del Pil pari allo 0,5% nel 2015 e dell’1% nel 2016. Rispetto alla precedente stima, l’Istat ha visto a ribasso il Pil dello 0,9%.

Negative anche le previsioni sull’andamento degli investimenti, che nel 2014 subiranno una contrazione del 2,3%. Miglioramenti sono attesi nel prossimo biennio: +1,3% nel 2015 e +1,9% nel 2016.

Disoccupazione in aumento nel 2014
Secondo l’istituto di statistica, nel 2014 la disoccupazione si attesterà al 12,5% a causa di una caduta dello 0,2% dell’occupazione. I timidi segnali di ripresa intravisti a settembre si trasformeranno in miglioramenti effettivi solo nel 2016, quando è previsto un tasso di disoccupazione al 12,1% e un aumento dell’occupazione dello 0,7%.

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