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Italicum: quando il Movimento 5 Stelle lo dichiarava antidemocratico. Le parole di Federica Dieni [VIDEO]

domenica 11 dicembre 2016, di Chiara Ridolfi

Il video dell’intervento che Federica Dieni tenne il 21 settembre 2016 parla chiaro: l’Italicum è antidemocratico. In pochi mesi la situazione però sembra essere cambiata drasticamente e il Movimento 5 Stelle sembra essere pronto ad andare alle urne non appena la Consulta si sarà espressa sulla questione.

L’Italicum non sembra quindi più una proposta antidemocratica, ma un buon modo per recarsi alle urne e poter aprire una nuova fase di governo.
Mentre continuano le consultazioni parlamentari e si cerca di capire in che modo si risolverà il problema del vuoto di governo, il movimento 5 Stelle si dichiara invece pronto ad andare alle votazioni.

Ecco cosa pensava qualche mese fa Federica Dieni, parlamentare del Movimento 5 Stelle della legge elettorale e della possibilità di recarsi alle urne in questo modo.

Federica Dieni parla dell’Italicum: le parole dell’intervento alla Camera

Il 21 settembre 2016 una delle parlamentari del Movimento 5 Stelle, Federica Dieni esprimeva il suo disappunto sulla legge elettorale ideata dal Governo Renzi. Dopo qualche mese Grillo e i suoi però non sembrano più essere dello stesso parere e fanno marcia indietro: la legge elettorale, se approvata dalla Consulta, potrà essere il nuovo modo per andare alle urne.

Di seguito le parole dell’intervento alla Camera e il video completo dell’intervento. Ecco le parole di Federica Dieni sull’Italicum:

Grazie Presidente (rivolto a Laura Boldrini). Non esiste un sistema elettorale perfetto, esistono però sistemi elettorali migliori e peggiori, specie in rapporto al contesto politico. L’Italicum è un sistema elettorale pessimo né più né meno rispetto a quello che l’ha preceduto, il Pocellum.

Quand’è che un sistema elettorale è imperfetto? Normalmente un sistema elettorale diventa sbagliato nel momento in cui l’interesse che rappresenta è quello della maggioranza che lo vota; è in quel momento che iniziano le alchimie per avvantaggiare una parte politica a discapito delle altre, creando dei testi pasticciati.

L’Italicum è esattamente questo: un sistema elettorale costruito ad uso e consumo del Partito Democratico. Si tratta infatti di una legge che da la maggioranza assoluta, più un ulteriore premio, ad un partito senza che questo ottenga la maggioranza dei voti.

Un meccanismo perverso che il più delle volte i politologi hanno apertamente criticato, ciò che però è più intollerabile è che la soglia per accedere a questo generosissimo premio di maggioranza, pari al 14% dei seggi, è stato modellato ad hoc sul risultato atteso dal Partito Democratico.

Il premio di maggioranza al primo turno non ci convince, ma non piace neanche il sistema del ballottaggio. Il ballottaggio infatti consente ad un partito con appena il 12% dei voti di poter avere 54% dei seggi in Parlamento. È questo il vostro concetto di democrazia?

Senza contare che il ballottaggio ha senso per scegliere una carica monocratica, come ad esempio un sindaco, ma molto meno senso utilizzarlo per un collegio rappresentativo che non governa, ma legifera.

Renzi se cita Chiara Appendino e Virginia Raggi sta facendo un po’ di confusione, quelli sono sindaci, qui parliamo della Camera dei Deputati, forse un bel ripasso di Diritto costituzionale servirebbe al nostro caro Premier (applausi degli altri deputati 5 Stelle).

Insomma l’Italicum è un sistema che mischia in un calderone: il premio di maggioranza, i capi lista bloccati, voluto da Forza Italia e dalla sua nota fama di democrazia, e una soglia di sbarramento bassa dote di un nc evidentemente poco convinta delle sue performance, dopo la sua improbabile esperienza di governo. In una parola un incoerente guazzabuglio che serviva solo a chi l’ha scritto.
Per altro imposto con la forza del Governo, che ponendo la fiducia nell’ultimo passaggio, è riuscito persino nell’impresa di bissare Mussolini.

Serviva però, perché c’è un problema, l’Italicum è figlio del momento in cui è stato pensato e voluto. È un sistema di compromesso tra un centro destra, che ancora pensava di poter competere per la maggioranza, e del Partito Democratico del 40% delle Europee, quando ancora la favola renziana, pardon lo story telling, non si era ancora rivelata per quello che era: un insieme di menzogne. (applausi dei deputati 5 Stelle)

Lo stato delle cose oggi è perfettamente cambiato e si riscopre che l’Italicum non è più il sistema elettorale che ci copierà mezza Europa. Ormai fa fatica difenderlo persino il Presidente del Consiglio, il quale cambia versione ogni giorno ed è difficile stargli dietro.

Sulla stampa il ritmo delle dichiarazioni, spesso un po’ farneticanti, fa girar la testa: lo possiamo cambiare; è ottimo non dobbiamo cambiarlo; se c’è una proposta condivisa possiamo cambiarlo.
Un balletto che superato per giravolte soltanto dall’ipotesi di dimissioni del premier in caso di sconfitta al referendum costituzionale.

A proposito Presidente Renzi: va a casa o no se gli elettori bocceranno la sua riforma? Qual è la visione della giornata? (applausi dei deputati 5 Stelle)
L’Italicum ad oggi rischia di trasformarsi in un boomerang per hi l’ha voluto e votato ed è solo per questo che si parla di modifiche, non certo per il bene dell’Italia.

Molti sondaggi infatti dimostrano che al secondo turno rischia di vincere e di imporsi il Movimento 5 Stelle. Ebbene se fossimo come voi faremmo finta di nulla e passeremmo all’incasso, ma il Movimento 5 Stelle non è così.

Noi abbiamo al centro del nostro programma e dei nostri valori la centralità del cittadino e la sua volontà che esprime al momento del voto. Voi avete quest’ansia che nessuno disturbi il manovratore, il terrore della critica e della discussione. Avete insomma il terrore della democrazia, sbandierando il mito della governabilità.

Per queste ragioni la mozione a prima firma Scotto si basa su un grave equivoco: sull’idea che l’Italicum sia in qualche modo salvabile.
No colleghi, anzitutto per la profonda sfiducia che nutriamo verso questa maggioranza, che sarebbe chiamata a cambiarlo. Ma anche per un’altra ragione: nessuna modifica riuscirebbe a rendere una pessima legge, una buona legge.
Specie se è un combinato disposto con la pessima riforma costituzionale.

Tra l’altro visto che non riuscite neppure a fare una legge elettorale che duri un paio di anni, con quale credibilità volete modificare la nostra costituzione? (applausi dei deputati 5 Stelle)
Le ragioni per dire No all’Italicum sono molteplici. per quanto ci riguarda però ce n’è una che viene prima delle altre.

Il Movimento 5 Stelle per la sua convinzione che tutti i cittadini contano, ma anche per il mandato dei suoi iscritti, vuole un sistema che rifletta veramente la scelta degli elettori e crede che i parlamentari debbano essere eletti direttamente dai cittadini.

Ho letto titoli roboanti sui giornali di stamani, dure prese di posizione: il Movimento 5 Stelle sceglie il proporzionale, vuole tornare al passato (riferendosi ai titoli dei giornali).
Ma ve ne siete accorti solo ora? Il Movimento 5 Stelle sceglie il proporzionale, ma è sempre la stessa legge che abbiamo portato da due anni a questa parte.

La nostra proposta nasce dai nostri iscritti e l’abbiamo chiamata Democratellum, perché a differenza della vostra non nasce dalle nostre quotazioni nei sondaggi.
È sempre la stessa perché siamo profondamente convinti della bontà della proposta.

Vogliamo discutere di legge elettorale? Ebbene partiamo da questa e dai suoi tre cardini:

  • uno i parlamentari li eleggono i cittadini;
  • due la consistenza dei gruppi deve essere lo specchio del voto senza giochi di prestigio;
  • tre i collegi di dimensioni ridotte consentono di impedire l’accesso nella ripartizione dei seggi ai partiti più piccoli e senza rappresentanza.

La prima critica viene quindi spazzata via dai fatti, non è vero che si esalta la frammentazione, se in un piccolo collegio, ridotto il numero dei parlamentari da eleggere, ovviamente sarà ridotto anche il numero dei partiti che saranno rappresentati in parlamento. Niente più ammucchiate! (applausi dei colleghi del Movimento 5 Stelle)

Ma anche la paura della governabilità non esisterebbe se studiaste e leggeste le proiezioni. Il Democratellum permette infatti di governare a chi raggiunge il 42% dei voti, però lo fa senza ritocchini alle percentuali.
Eventuali coalizioni sarebbero quindi formate da partiti fortemente legittimati e coesi, visto che i volta gabbana dovrebbero rispondere del proprio operato davanti ai cittadini.

Questa è la nostra proposta e credo che sia molto chiara, il resto lo lasciamo alla propaganda renziana. Consiglio però a Renzi e al PD di studiare attentamente la propria strategia, a forza di disastri e bugie i consensi del PD saranno tali che neppure il più sottile dei politologi riuscirà una legge elettorale che possa farvi vincere. Grazie.
(Applausi)

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