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Italicum: perché Renzi non vuole cambiarlo? Ecco la strategia del premier

mercoledì 6 luglio 2016, di Antonio Atte

Italicum: perché Renzi non vuole cambiarlo? La nuova legge elettorale italiana, fortemente voluta dal governo Renzi e approvata nel 2015, è ufficialmente entrata in vigore il 1° luglio.

Ma in tanti - sia all’interno dello stesso Pd che fuori - chiedono a gran voce una modifica dell’Italicum, soprattutto alla luce dei ballottaggi delle ultime amministrative, che hanno visto il M5S trionfare a Roma e Torino.

Il premier e segretario del Partito Democratico, però, non intende tornare sui suoi passi e nel corso dell’ultima direzione dem ha respinto il pressing della minoranza (e del ministro della cultura Dario Franceschini) per rimettere mano alla legge elettorale. Ma perché Renzi non vuole cambiare l’Italicum?

Italicum e premio alla lista: ecco chi chiede di cambiarlo

L’assegnazione del premio di maggioranza alla singola lista e non alla coalizione è la parte incriminata dell’Italicum che quasi tutti chiedono di modificare.

Dal canto suo Renzi tira dritto e afferma che in Parlamento non ci sono i numeri per una modifica. Eppure, tranne il M5S che respinge la logica delle alleanze, il premio alla coalizione piace quasi a tutti.

Lo reclama l’NCD di Alfano (che è arrivato a minacciare addirittura una crisi di governo nel caso in cui l’Italicum dovesse rimanere immutato) ma piace anche a piccole formazioni parlamentari come l’ALA di Verdini, i Conservatori e Riformisti di Fitto e il gruppo di Flavio Tosi (che senza la possibilità di coalizzarsi rischierebbero di essere spazzate via); piace inoltre a Berlusconi (secondo il quale l’odierna versione dell’Italicum farebbe vincere Grillo alle prossime politiche) e a una parte della sinistra extra Pd.

Italicum: perché Renzi non vuole cambiarlo? La strategia del premier

Dunque, perché Renzi non vuole cambiare l’Italicum? Per il presidente del Consiglio, concedere qualcosa sull’Italicum equivale a una manifestazione di debolezza.

Ma soprattutto Renzi sa che il prossimo 4 ottobre la Consulta - la quale è chiamata a esprimersi sulla costituzionalità del premio di maggioranza e dei capilista bloccati dell’Italicum - potrebbe bocciare il primo punto.

In questo caso, se il Parlamento dovesse contemporaneamente ripristinare la possibilità di dare vita a coalizioni, di fatto l’Italicum cesserebbe di esistere.

Italicum: perché Renzi non vuole cambiarlo? La speranza di un flop M5S

Ma la speranza del premier è un’altra. Sondaggi alla mano, tutti sostengono che il premio alla lista è un regalo al Movimento Cinque Stelle, che al secondo turno - proprio come ai ballottaggi delle comunali - potrebbe fare incetta di voti tra gli anti-Pd.

Renzi però spera in un rapido logoramento del M5S, alle prese con la falsa partenza di Virginia Raggi nella gestione della Capitale (la giunta è stata partorita dopo due settimane) e con il sorgere di correnti e piccoli-grandi potentati interni.

Si rivelerà vincente la strategia del segretario del Pd? Lo capiremo nei prossimi mesi.

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