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Italicum, Renzi chiama a raccolta il PD. Oggi voto sulle pregiudiziali
martedì 28 aprile 2015, di
Dopo mesi di modifiche, l’Italicum è arrivato alla Camera.
In realtà, la giornata di ieri non ha influito sull’iter che dovrebbe portare alla nuova legge elettorale, la terza in venti anni.
A seguito della presentazione della legge da parte del relatore Francesco Paolo Sisto, si è proceduto esclusivamente alla discussione in un aula semivuota.
Oggi, invece, la maggioranza sarà chiamata alla prima vera sfida: il voto per le pregiudiziali richieste da Forza Italia.
Sul voto – a scrutinio segreto – il governo non sembra intenzionato ricorrere alla fiducia. L’esecutivo avrebbe bisogno di 316 voti favorevoli per portare a casa il primo round; al momento, Renzi può contare su 410 ’sì’, raggiungendo ampiamente il numero necessario richiesto.
Intanto, dopo le polemiche dei giorni scorsi, il Premier, attraverso una lettera aperta indirizzata agli esponenti del PD, chiama i suoi a raccolta, cercando l’appoggio di quei dissidenti che hanno aspramente contestato l’atteggiamento del Presidente del Consiglio.
Il segretario del Pd prova a scuotere i suoi:
Non possiamo puntare a star qui solo per conservare la poltrona: siamo al Governo per servire l’Italia, cambiandola.
Non ci abitueremo mai alla palude di chi vorrebbe rinviare, rinviare, rinviare.
Renzi pone l’accento sull’importanza che rappresenterebbe la nuova legge, puntando sulla ‘responsabilità’ del partito:
Non approvare la legge elettorale adesso significherebbe bloccare il cammino di riforme di questa legislatura
sostiene il capo del governo.
Significherebbe dire che il PD non è la forza che cambia il Paese, ma il partito che blocca il cambiamento.
Sarebbe il più grande regalo ai populisti, ma sarebbe anche il più grande regalo ai tanti che credono nel potere dei tecnici: quelli che pensano che la parola politica sia una parolaccia e bisogna affidarsi ai presunti specialisti che ci hanno condotto fin qui, prima dell’arrivo al governo del PD
La lettera di Renzi non ottiene i risultati sperati, con la minoranza del PD non intenzionata a fare sconti: Cuperlo critica apertamente le parole del Premier:
Nessuno può dire che chi esprime un’opinione diversa colpisce la dignità di una comunità come il Pd.
E se Enrico Letta si esprime con un – Renzi eviti le macerie – parzialmente interessati alle vicende interne al PD, anche le opposizioni attaccano.
Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia, definisce la nuova legge anticostituzionale; così si esprime il parlamentare che pure pochi mesi fa votò a favore dell’Italicum:
Non si fanno riforme costituzionali a colpi di maggioranza, non sarebbe da Paese democratico.